In sede di separazione si verificano di frequente nodi interpretativi sulla reale volontà dei coniugi di porre fine o meno alla comunione di vita materiale e spirituale. Non sono rari gli eventidi ripensamento o meglio di ravvedimento. Eventuali lettere dichiaranti una sorta di mea culpa non equivalgono ad addebito certo. L'assunto è stato dichiarato di recentedalla Cassazione. La confessione in una missiva di una violazione dei doveri coniugali sotto il profilo di comportamenti caratteriali eticamente poco corretti non assume il ruolo di indizio rilevante ai fini della decisione, neanche se viene esternata l'assunzione di responsabilità della separazione.I criteri da seguire sono altri e sono di natura tendenzialmente oggettivi.

L'orientamento trae spunto dalla richiesta di un uomo che aveva mostrato al giudice talune lettere provenienti dalla ex moglie. Confessione di comportamenti poco corretti e addebito non sono avvinti da una correlazione logica e cronologica.

Elementi che il giudice prende in considerazione

Nella valutazione di eventuali lettere si deve porre l'accento su taluni criteri demarcatori segnanti il confine tra vera violazione dei doveri coniugali e normaliscontri tra coniugi. Se la lettera contenente la confessione è alquanto datata rispetto al momento temporaledel giudizio di separazione, è probabile che venga esclusa quasi a priori la sua efficacia. In secondo luogo, si deve valutare se i fatti e le circostanze confessati hanno incidenza rispetto ai reali motivi della rottura e in tal caso passeranno al vaglio del giudice.

Ammissione di comportamenti poco garbati non hanno la stessa attitudine o potenziale idoneità alla dichiarazione di addebito rispetto aduna confessione di un tradimento e di abbandono della casa coniugale.Risulta pacifico che le dichiarazioni scritte di una parte non integrano una confessione in senso stretto, ma sono suscettibili di essere utilizzate insieme ad altri elementi probatori. Tutti gli indizi devono possedere caratteristiche obiettive ed oggettive tali da consentire l'accertamento nel modo più rigoroso possibile.