Ha trascorso 33 anni in un carcere della Virginia per crimini che non ha commesso ed è stato finalmente rilasciato grazie alla prova del DNA. Non è il primo caso del genere, molti dubbi restano anche su diverse persone condannate a morte. Gli avvocati dell'uomo consigliano di abbandonare tecniche obsolete e non scientificamente valide.

La rabbia per il pensiero dei genitori

Il sessantenne Keith Allen Harward ha riassaporato la libertà solo venerdì pomeriggio, ringraziando i suoi avvocati (che ha definito eroi), e sottolineando la rabbia che provava per il fatto che i suoi genitori non potessero assistere a quel momento.

"La parte peggiore di tutto è il pensiero dei miei genitori. - ha affermato Harward in lacrime ai giornalisti accorsi fuori al carcere - Tutto questo li ha devastati, li ha uccisi. E a causa della sentenza non ho potuto neanche assistere al loro funerale. Qualcuno dovrà pagare per questo." Nonostante tutto, Harward è riuscito a mettere da parte la rabbia, rivolgendosi alla stampa con un gran sorriso, visibilmente entusiasta di poter tornare nella sua città natale, Greensboro, nella Carolina del Nord.

Le accuse del 1982

Keith Allen Harward fu ingiustamente accusato, nel 1982, dell'omicidio di Jesse Perron e di aver violentato sua moglie nei pressi di un cantiere navale di Newport News, in Virginia, dove svolgeva l'attività di marinaio.

Una guardia portuale affermò di aver visto Harward rientrare nella sua stanza coperto di sangue. La moglie di Perron, però, non lo ha mai identificato come suo aggressore, nonostante alcuni esperti abbiano trovato un riscontro tra il morso sulla gamba della donna e la dentatura di Harward. Giovedì scorso la Corte Suprema della Virginia ha stabilito che il DNA fosse la prova dell'innocenza dell'uomo, ormai sessantenne, entrato in carcere all'età di 27 anni.

Il vero colpevole è morto in prigione nel 2006

"The Innocence Project", un'associazione no-profit di avvocati, ha assunto il caso di Harward nel 2014, invitando il giudice ad esaminare lo sperma ritrovato sulla scena. Il DNA del campione di sperma corrispondeva con quello di Jerry Crotty, ex compagno di bordo dell'uomo ingiustamente accusato.

Crotty è morto nel 2006 in una prigione dell'Ohio, dove stava scontando una pena per sequestro di persona.

Secondo l'Innocence Project, Harward sarebbe almeno la venticinquesima persona ad essere condannata ingiustamente per una prova sbagliata basata sul segno di un morso; affermano che bisognerebbe essere più cauti nell'emettere sentenze sulla base di prove non scientifiche ed obsolete e che continuare ad usare queste prove, pur sapendo che sono prive di fondamento, significa non aver imparato nulla delle disgrazie capitate.