Un ex militare dell'esercito cileno, Franco Ferrada di venti anni, si è lanciato sabato scorso nella fossa dei leoni dello zoo di Santiago in Cile, con l'intenzione di morire sbranato. Il giovane dopo essersi spogliato nudo, è riuscito ad entrare nella zona dei felini, ed è stato immediatamente attaccato da due leoni, davanti a decine di visitatori inorriditi. Per salvarlo i custodi del parco sono stati costretti ad uccidere gli animali. Adesso il ragazzo è ricoverato in ospedale con gravi ferite al volto, al cranio e all'inguine.

I motivi dell'insano gesto

Nelle tasche dei vestiti di Ferrada è stato trovato un biglietto su cui è scritto che la fine del mondo è imminente e che lui si considera un profeta. A quanto sembra il ragazzo a undici anni fu abbandonato in orfanotrofio a seguito della morte della madre per un cancro al seno, e il padre alcolizzato rinunciò a prendersi cura di lui e dei suoi fratelli. Dopo essere uscito dall'orfanotrofio all'età di 18 anni, si è arruolato nell'esercito, ed una volta congedato nel 2014 ha cominciato a lavorare in un magazzino di proprietà cinese. Secondo molti conoscenti il tentato suicidio potrebbe essere legato al trauma per la scomparsa della madre, anche se il giovane non aveva mai mostrato segni di sofferenza.

Lo zoo farà causa al giovane Ferrada

Lo zoo di Santiago, per voce della direttrice Alejandra Montalva, sta valutando un'azione legale nei confronti del signor Ferrada, accusandolo di violazione alla sicurezza per la scalata della recinzione. Inoltre la responsabile dello zoo ha fatto sapere di essere rimasta molto turbata dalla morte dei due leoni, un maschio e una femmina, ma purtroppo al momento non erano disponibili tranquillanti e le guardie, per evitare il peggio hanno dovuto sparare uccidendo.

Nonostante le terribili ferite, secondo il chirurgo che lo ha operato, il giovane Ferrada non è in pericolo di vita, ma il recupero sarà lungo e laborioso. Probabilmente ci vorranno numerose operazioni, anche se è lampante che non potrà mai più tornare quello di prima.