Sara B, 16enne romana, era scappata lo scorso 26 aprile da una comunità di recupero per tossicodipendenti in Umbria. La madre della giovane si era rivolta alla trasmissione di Rai tre “Chi l'ha visto?”, sporgendo un appello con la speranza di veder tornare la ragazza e manifestando il proprio timore riguardo al fatto che Sara fosse caduta in un brutto giro.
In seguito madre e figlia si sono ritrovate a Roma ed hanno vissuto all'interno dell'ospedale Forlanini (Circonvallazione Gianicolense), occupandone abusivamente un'area dismessa.
Il ritrovamento del corpo
La mattina dell'8 giugno, intorno alle ore 9.30, la madre ha trovato la ragazza distesa su una barella all'interno di uno dei padiglioni dell'ospedale. Inutile l'intervento del 118, accorso immediatamente sul posto dopo aver ricevuto la segnalazione da parte della mamma, la ragazza era già deceduta, molto probabilmente a causa di un'overdose da eroina. Gli agenti del commissariato della zona romana di Monteverde stanno svolgendo in queste ore le indagini al fine di rintracciare la persona che possa aver spacciato la dose fatale di eroina.
Nei prossimi giorni, i risultati dell'autopsia alla quale verrà sottoposta la salma della 16enne, forniranno preziosi dettagli al fine di confermare le modalità del decesso.
L'abusivismo all'interno del Forlanini
Madre e figlia non erano le uniche ad abitare abusivamente all'interno dell'ospedale, infatti, nascoste nei meandri del complesso, si possono trovare decine di persone che hanno occupato intere ale del Forlanini adibendolea propria abitazione. Quella dei senzatetto però non è l'unica piaga che impedisce il lavoro di bonifica del complesso ospedaliero, infatti i ritardi sono dovuti agli atti vandalici da parte dei ladri che stanno letteralmente sventrando le mura dell'ospedale.
Se di giorno gli operai lavorano alla ristrutturazione della struttura (disposta su quattro livelli), di notte i saccheggiatori ne vanificano il lavoro demolendo le pareti in cerca del rame da rivendere poi sul mercato nero e distruggendo, tra le altre cose, i sanitari per smerciarne le parti in metallo. Un degrado senza fine che, ieri mattina, ha trovato il suo apice con la morte della giovanissima ragazza.