E' l'Unicef questa volta a lanciare l'allarme e a prospettare quello che potrebbe essere un prezzo troppo alto da pagare per la lotta al terrorismo dell'Isis in Siria. Secondo il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia sarebbero almeno 35 mila i bambini intrappolati nella città di Manbij,nei pressi del confine con la Turchia. La battaglia per il controllo della città,assediata ormaidamilizie curdesupportate dai raid aerei della coalizione internazionale, negli ultimi giorni, ha già causato la morte di almeno 20 bambini.
Le vittimedei bombardamenti alterrorismo a Manbij e inSiria
Hana Singer, una responsabile dell'Unicef, ha affermato che con l'aumentare degli scontri e l'intensificarsi della violenza, 2.300 persone circa sarebbero morte nei pressi di Manbij solo nell'ultimo mese e mezzo.Il 19 luglio, un raid aereo americano ha bombardatoun gruppodi civili in fuga, erroneamente scambiati per terroristi dell'Isis,uccidendo più di 56 persone (125 civilisecondo l'emittenteal-Jazeera), comprese molte donne e bambini.L'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani denuncia inoltre che 7.210 persone sarebbe cadute vittime dei bombardamenti dell'Aviazione russa, dopo che, dallo scorso 30 settembre, Putin ha deciso uncoinvolgimento diretto nel conflitto siriano schierandosi a favore del regime di Bashar al-Assad.
La maggior parte di queste vittime erano innocenti.
Le conseguenze della guerra in Siria sulla popolazione
Ma la guerra in Siria non miete solo vittime dirette: molte persone sono morte a seguito di eventi traumatici come bombardamenti o scontri tra milizie. L'allarme dell'Unicef cerca di focalizzare l'attenzione anche sulle precarie condizioni di vita in cui si trova la popolazione, a volte senza cibo, ne acqua, per interi giorni.
Nella zona di Manbij non solo 35 mila bambini rischierebbero di morire letteralmente di fame, ma, secondo Zeid Ra'ad Al Hussein, l'Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, sarebbero almeno 70 mila i civili intrappolati tra i gruppi che stanno contendendosila città, una città dove acqua ed elettricitàmancherebbero da giorni e dove le strutture mediche non sarebbero ormai più in funzione.