Gli occhi di tutto il mondo, a partire dal prossimo 5 agosto, saranno puntati sul Brasile dove avranno luogo i Giochi Olimpici a Rio de Janeiro. E proprio dal più grande dei Paesi dell'America Latina giunge una nuova minaccia. Secondo SITE, il gruppo di intelligence che si occupa di monitorare la diffusione della jihad su Internet, ci sarebbe un nuovo gruppo nato proprio in Brasile che, attraverso un canale sul servizio di SMS criptato Telegram, avrebbe dichiarato la propria fedeltà allo Stato Islamico. Ciò non lascia per nulla tranquilli in vista dell'evento olimpico e fa salire altissimo il livello di guardia, considerato che è la prima volta che un allarme del genere giunge dal continente latinoamericano.

Messaggio minaccioso

"La polizia francese non riesce ad impedire gli attacchi sul proprio territorio e, pertanto, l'addestramento della polizia brasiliana non servirà a niente". Questo il messaggio criptato lasciato dal gruppo, una chiara minaccia. In realtà la minaccia islamista in Sudamerica è sempre stata molto marginale. Gli attentati che nel 1992 e 1994 colpirono Buenos Aires, in Argentina, alle sedi dell'ambasciata israeliana e dell'Associazione Mutualità Israelita Argentina, furono inizialmente dichiarati di matrice islamica ma questa tesi, nel corso degli anni, ha perso forza lasciando strada ad un'ipotesi "interna" con connessioni di servizi segreti deviati. Come già accaduto in passato con Al Qaeda, dopo l'attacco alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001, anche "Isis" è diventato un marchio del terrore sotto il quale altre organizzazioni terroristiche agiscono per ottenere visibilità e risonanza mediatica.

La zona della Triple Frontera, al confine tra Argentina, Brasile e Paraguay, considerato praticamente un "porto franco" per le organizzazioni criminali che basano i loro interessi sul narcotraffico, potrebbe essere diventata nel corso degli anni anche un rifugio per organizzazioni terroristiche di matrice jihadista. Ma la jihad c'entra ben poco in queste latitudini dove, come già detto, è possibile che gruppi criminali approfittino del caos derivato dall'attuale allarme mondiale nei confronti dell'Islam radicale per proseguire i propri traffici illeciti.