Un gommone con 12 quintali di marijuana pronta ad essere spacciata in Puglia, ma la corsa del natante è finita prima e molti involucri sono finiti in mare. Nella serata di Giovedì le unità del reparto operativo Aeronavale di Bari, unitamente agli agenti della Guardia di Finanza, hanno avvistato un gommone sospetto dirigersi a largo di Mola di Bari. Ad insospettire i militari è stata la velocità sostenuta del natante, così via mare sono state fatte avvicinare alcune motovedette e per i finanzieri non è stato difficile avvistare l’enorme carico di involucri contenuti all’interno.

A seguito della richiesta di controlli più accurati, gli scafisti hanno aumentato la velocità tentando la fuga, ne è scaturito uno spettacolare inseguimento lungo la costa barese. Per cercare di alleggerire il carico gli scafisti hanno iniziato a gettare in mare gli involucri contenenti la droga, ma per loro è stato difficile seminare le motovedette della finanza così, a questo punto, hanno deciso di cambiare rotta verso la costa puntando verso Cala Corvino, vicino monopoli, dove hanno abbandonato lo scafo acceso e con la marcia inserita, tanto che il gommone ha iniziato pericolosamente a girare su se stesso, corsa terminata solo grazie all’intervento degli uomini delle Fiamme Gialle che sono riusciti a saltare sul natante fermandone la folle corsa.

Droga recuperata, scafisti spariti

Nonostante il buio, le ricerche gli scafisti fuggitivi proseguivano a terra, nei dintorni del punto di sbarco, per alcune ore, ma con esito negativo. Altre ricerche sono tutt’ora in corso a più ampio raggio. In mare venivano recuperati più di 80 colli contenenti, complessivamente oltre 12 quintali di marijuana che, nel caso fosse arrivata sulle piazze di spaccio, avrebbe fruttato all’organizzazione criminale oltre 12 milioni di euro.

La droga e il gommone di circa 10 metri di lunghezza e dotato di due potenti motori da 350 cavalli l’uno, sono stati sottoposti a sequestro. L’operazione dell’altra notte è seguita di poco all’arrivo di due velieri con migranti irregolari a bordo, fermati anch’essi nelle acque del basso Salento dalle motovedette delle Fiamme Gialle.

Anche questo episodio conferma che le organizzazioni criminose scelgono sempre più spesso la stagione estiva per intensificare i loro traffici illeciti, sfruttando la possibilità di confondersi con l’intenso flusso di diportisti che affollano i mari pugliesi.