Gli attentati terroristici di matrice islamista sono una occasione di propaganda per l'Isisma offrono spunti ai tutti quei militanti e simpatizzanti di forze politiche estremiste e populiste che, probabilmente, senza lo Stato Islamico ed i suoi affiliati - di vecchia data o ‘last minute’ - avrebbero ben pochi argomenti. Qualcuno invoca l'invio di truppe di terra contro il califfato e, probabilmente, ignora che una guerra contro i miliziani jihadisti si sta combattendo ormai da diversi mesi in Siria, Iraq e Libia. La situazione non è differente in ciascuno di questi fronti dove gli eserciti regolari, spalleggiati da potenti alleati, stanno respingendo il nemico e minacciano le dichiarate capitali dello Stato Islamico.

La sconfitta definitiva dell'Isis è solo questione di mesi ma la situazione più controversa resta quella siriana dove gli eserciti in marcia verso Raqqa sono due e, paradossalmente, non sono alleati pur avendo un nemico comune. Da un lato ci sono le forze lealiste al regime di Bashar al-Assad, che usufruiscono anche di milizie Hezbollah e dei Pasdaran iraniani oltre che dell'aviazione russa. Dall'altro c'è l'esercito siriano libero che si oppone al governo di Damasco con il quale è impegnato nella pluriennale e sanguinosa guerra civile, supportato dagli Stati Uniti e rafforzato dalle milizie curde.

Le accuse di Bashar al-Assad

Il presidente siriano Bashar al-Assad ha parlato a ruota libera nel corso di un'intervista rilasciata all'emittente australiana "Sbs News".

Interpellato sull'attuale guerra che il suo esercito sta combattendo per la riconquista dei territori occupati dall'Isis, il rais non ha mancato di esprimere dure critiche nei confronti di Paesi che, in realtà, sarebbero "alleati dei terroristi", come Turchia, Arabia Saudita e Qatar. Nel calderone che contiene coloro che avrebbero in qualche modo sostenuto l’Isis per rovesciare il suo governo, il leader di Damasco getta anche Regno Unito e Francia.

"Se questi Stati fermano i rifornimenti ai terroristi, allora la risoluzione del conflitto siriano e la sconfitta dell'Isis saranno obiettivi molto vicini", ha detto Assad che ha lanciato l'ennesima frecciata all'amministrazione Obama. "Tutte le amministrazioni americane hanno avuto i loro guerrafondai: Bush ha mandato le truppe, Obama fa combattere i mercenari.

Gli Stati Uniti - ha aggiunto - fingono di non vedere cosa hanno fatto Turchia, Qatar ed Arabia Saudita. La stessa guerra civile è nata per le intromissioni di questi Paesi che nel 2010 hanno pagato i ribelli armati mentre tante persone pacifiche erano scese in piazza solo per chiedere riforme al mio governo". Il presidente siriano non ha comunque escluso una futura collaborazione con gli Stati Uniti se ci saranno "interessi convergenti". "Credo- ha evidenziato Assad - che ogni intervento straniero per sconfiggere l'Isis possa essere benvenuto in Siria, a patto però che sia genuino".