"Yes, We can" era il motto di Barack Obama quando nel 2008 entrò nella storia come primo presidente afrocamericano degli Stati Uniti. Ad otto anni di distanza quelle vecchie ferite che hanno insanguinato il Paese in oltre ducento anni di Storia si sono rovinosamente riaperte ma in realtà non erano mai state chiuse. Obama ha lasciato in anticipo il vertice Nato di Varsavia per correre al capezzale della "sua" America. Quell'America color arcobaleno che rischia di digregarsi sulla scia dei recenti fatti di cronaca. "Una settimana durissima per le famiglie americane, ma restiamo un Paese unito.

Il killer di Dallas non rappresenta l'America". Sono state le prime parole di Barack Obama, pronunciate direttamente dalla Polonia, dopo l'eccidio di Dallas che è costato la vita a cinque agenti di polizia. "Gli americani tutti, senza distinzioni di razze, sono indignati da ciò che è accaduto e non solo a Dallas ma in qualunque altro posto". Il riferimento è anche alle frequenti uccisioni, spesso ingiustificate, di cittadini afroamericani. In merito ai fatti di Dallas, Obama rilancia la proposta di una riforma delle legge sul possesso delle armi che, tra l'altro, è uno dei cavalli di battaglia della candidata democratica alla presidenza, Hillary Clinton.

Trump: 'La nostra nazione è divisa'; Clinton: 'Pregiudizi tra le forze di polizia'

L'America non sarà un Paese diviso, secondo il parere del presidente Obama, ma è lui stesso ad ammettere una "falla" quando dice che "afroamericani e latini sono trattati in modo diverso dal nostro sistema di giustizia". Chiaro che quanto accaduto influirà anche sulla campagna elettorale verso le Presidenziali di novembre.

In proposito il candidato repubblicano Donald Trump si è unito al cordoglio dei familiari delle vittime. La sua visione non è assolutamente concorde con quella di Obama. "La nostra nazione è divisa - ha detto l'imprenditore newyorkese - e negli ultimi anni le tensioni razziali sono peggiorate". Un giudizio molto amaro sulle forze di polizia viene invece espresso da Hillary Clinton che sebbene evidenzi la necessità di "non condannare tutti gli agenti, siamo costretti ad ammettere che esistono pregiudizi anche nei migliori dipartimenti di polizia. I bianchi americani devono prestare attenzione agli afroamericani quando parlano delle barriere di ogni tipo che sono stretti ad affrontare quotidianamente".