Un piccolo eroe dei nostri tempi: sembra di leggere uno di quei romanzi a lieto fine che difficilmente trovano riscontro nella realtà.Invece il piccolo Ahmed,ad appena 13 anni, il suo romanzo lo ha scritto eccome, arrivando in Italia dall'egitto, da solo alla ricerca di un medico che possa salvare il suo fratellino, Farid di sette anni. Il giovane è sbarcato in Sicilia, dimagritoe provato dall'estenuante traversata ma, appena soccorso, ha mostrato agli operatori un foglietto che stringeva a sé come un tesoro da non perdere assolutamente.

Il referto medico del fratellino

Il foglio si è rivelato essere il referto medico del fratellino, affetto da una grave malattia del sangue. Ahmed allora, con gli occhi pieni di commozione, ha raccontato tutta la sua storia. Il ragazzo sarebbe partito da solo dal Delta del Nilo, lasciando i genitori, la sorellina e due fratelli per attraversare il deserto in un carro di bestiame e sfuggire così alle minacce e alle violenze degli scafisti.

La sua famiglia loavrebbe lasciato partire per trovare in Occidente un medico e un ospedale per curare il fratellino Farid, affetto da una gravissima piastrinopenia. Una malattia provocata da una riduzione nella produzione midollare di megacariociti.

Le costose operazioni

Il ragazzo ha spiegato come i medici egiziani abbiano già tentato un primo intervento, adesso però vi è la necessità di una spelenectomia (asportazione della milza). Il secondo intervento però ha un costo di 50 mila lire egiziane, mentre la famiglia di Ahmed ne guadagna al massimo tremila in un anno, quando il raccolto va bene.

"È stato terribile veder dimettere mio fratello dall'ospedale perché mio padre non aveva i soldi per pagare l'operazione", ha spiegato in lacrime il giovane che ha dichiarato di avere il sogno di poter correre e giocare con Farid senza che quest'ultimo si senta male. Ahmed ha iniziato a scrivere con coraggio il suo romanzo, il lieto fine lo sta per scrivere l'ospedale careggi di Firenze insieme al primario Marco Carini.

Ladisponibilità a prendere in carico il bambino c'è, anche perché con i programmi di cooperazione internazionale è prevista l'accoglienza di chi ha bisognodi cure. Farid verrà visitato e curato nell'ospedale Careggi, dove troverà ospitalità anche la sua famiglia