Sono oltre 2 milioni il numero dei civili che nella città di Alepposono privi di luce e acqua. A lanciare l'allarme è l'Onu che chiede a gran voce alle parti in conflitto una tregua umanitaria di almeno 48 ore che possa permettere la ricostruzione degli impianti e alla popolazione di raggiungere acqua e cibo.

Della possibilità di una tregua stanno discutendo esperti militari russi, americani e rappresentanti dell'Onu in un incontro a Ginevra, ma il tempo stringe e ora più che mai c'è bisogno di aiutare una città stremata dal conflitto.

Le parole delle Nazioni Unite

L'Onu ha rilasciato un comunicato stampa ufficiale forte di significato in cui dichiara di "essere pronta per assistere la popolazione civile di Aleppo, una città che si è unita nella sofferenza.I civili,i malati e i feriti, devono essere raggiunti con operazioni per le vie più rapide attraverso la frontiera dalla Turchia. Le persone devono essere assistite senza discriminazioni e ovunque si trovino. Tutte le parti devono garantire sicurezza, salvezza e dignità per tutti gli abitanti”.

La nota dell'organizzazione internazionale prosegue in tono accusatorio sostenendo che "quando una popolazione viene privata intenzionalmente dei beni essenziali per la sopravvivenza siamo di fronte a crimini di guerra".

La situazione di Aleppo

Mentre i grandi del mondo decidono le sorti della Siria, ad Aleppo le persone continuano a morire a causa della guerra civile che dura da anni e che porterà strascichi lunghissimi nella popolazione e nel suo tessuto sociale.Aleppo ad oggi risulta divisa in due:ad ovest vi è il regime di Bashar al-Assad e ad est leforze di opposizione al regime.

Gli ultimi dati ufficiali parlano di almeno 290 mila morti nel conflitto siriano esploso a marzo 2011 e la situazione non è destinata a migliorare in breve tempo.Il regime militare siriano sta intensificando notevolmente i bombardamenti nelle aree in mano ai ribelli e proprio oggi gli obiettivi principali degli attacchi sono statiAl Ramusa ei distretti settentrionali di Al Shafiq e Al Handarat, tutte zone fondamentali per i ribelli.