Si tratta del decreto legislativo n.15 del 2016 con cui il presidente della Siria Assad concederà un’amnistia a coloro che si consegneranno alle legittime autorità per deporre le armi e libereranno in modo sicuro gli ostaggi che hanno rapito. A quanto pare le operazioni militari dell’esercito siriano stanno ottenendo un fondamentale successo nella battaglia per liberare Aleppo dai terroristi.

Liberazione del quartiere Bani Zaid

Nelle ore scorse, in alcune zone della città, la popolazione è scesa in strada per festeggiare la liberazione del quartiere di Bani Zaid e l’avanzata dell'esercito repubblicano arabo della Siria su vari fronti: allo stesso tempo, anche a seguito del decreto voluto dal presidente Assad, si sono consegnati i miliziani di Fatah Halab nei quartieri di Aleppo est alle truppe dell’esercito siriano.

Dopo cinque anni, dunque, sembra volgere al termine una guerra sanguinosa che da quattro anni coinvolge quella che è considerata la capitale del nord della Siria.

Fazione pro-Assad

Circa tre anni fa i ribelli armati controllavano i due terzi di Aleppo, mentre la fazione pro-Assad riusciva a ricevere rifornimenti solo per via aerea. Nel 2015, poi, a sostenere l'esercito della Siriaè arrivato l’intervento dell’aviazione russa che ha affiancato le truppe dell’esercito siriano assieme ad elementi libanesi di Hezbollah e soldati iraniani. Ora, dunque, si dovrebbe essere giunti alle fasi finali di quella che è stata chiamata “Operazione Castello”, avviata lo scorso 25 giugno con lo scopo di accerchiare i ribelli.

Nelle scorse ore è stata avviata un’operazione umanitaria su larga scala coordinata dal governo russo e quello siriano, composta – secondo le parole del ministro della Difesa russo, Serghiei Shoigu – da tre corridoi umanitari per gli abitanti che vogliono lasciare Aleppo e per i ribelli che vogliono lasciare le armi.

“Dato che i nostri partner americani non ci hanno fornito dati sullo sganciamento tra Jabjat al-Nusra e l'Esercito libero siriano, creeremo il quarto corridoio a nord di Aleppo verso la strada Castello per il passaggio sicuro dei miliziani armati", ha fatto sapere il ministro della Difesa russo, che ha inoltre chiesto alle organizzazioni umanitarie internazionali presenti in Siria “di unirsi a questa operazione”.