Le autorità boliviane ritengono che l’omicidio sia avvenuto intorno al pomeriggio di giovedì 25 agosto nei pressi di Panduro, località mineraria situata a meno di 100 km di La Paz, sede del governo boliviano.
Il sequestro
“Dopo numerose ore di sequestro da parte dei minatori in sciopero il viceministro, Rodolfo Illanes, è stato assassinato” La notizia è arrivata stamattina tramite una dichiarazione del ministro del governo boliviano Carlos Romero che ha descritto l’omicidio come un atto “codardo e brutale”. Illanes aveva richiesto di presenziare nella città di Panduro perché credeva di poter convincere i minatori ed avere un dialogo, ma al momento di un suo spostamento è stato intercettato da alcuni scioperanti, sequestrato e trasferito su una collina, dove secondo i media locali, è stato bastonato a morte.
Rodolfo Illanes
Rodolfo Joaquín Illanes Alvarado, 56 anni, avvocato dal 1986 e in carica come viceministro degli interni dal 14 marzo 2016. Si era recato a Panduro per aprire una trattativa con gli scioperanti. Intorno a mezzogiorno di giovedì il viceministro ha comunicato di essere stato prelevato e che in cambio del suo rilascio i minatori pretendevano il ritiro della polizia dalle strade e la liberazione dei numerosi compagni arrestati. Di seguito, per telefono, Illanes ha dichiarato di stare molto bene e di riferire ai suoi famigliari di non preoccuparsi. “Sono sotto custodia dei compagni e nessuno mi sta danneggiando” ha detto poche ore prima della sua morte, avvenuta tra le 17.30 e le 18.
#Bolivia deputy interior minister, Rodolfo Illanes, kidnapped and beaten to death by striking miners. pic.twitter.com/Poe4sSTO23
— Live From Mogadishu (@Daudoo) 26 agosto 2016
La situazione dei minatori boliviani
I minatori scioperanti da settimane richiedono al governo boliviano di Evo Morales maggiore attenzione sul tema dello sfruttamento ambientale e sulle concessioni minerarie, la possibilità di lavorare per società private e una migliore rappresentanza da parte dei sindacati.
Nelle ultime due settimane gli scontri tra minatori e polizia sono aumentati di intensità e violenza: un gruppo di manifestanti ha bloccato un tratto di strada tra i distretti de La Paz e Oruro e la conseguenza è stata uno scontro diretto con la polizia, che però non è stata in grado di far riaprire il blocco stradale interessato.
Questi conflitti uniti alla morte dei due minatori sempre in scontri a fuoco avvenuti nei giorni precedenti, sono stati individuati come le cause principali del violento attacco di giovedì al viceministro.
Il recupero del corpo
Il sequestro è stato negato dai minatori tramite Agustín Choque, il vicepresidente della Fedecomin (Federazione dei minatori scioperanti); il quale dichiara che il viceministro è stato solamente prelevato quando il suo aggirarsi nel mezzo della manifestazione ha destato qualche sospetto. “Stiamo sviluppando i passi necessari per liberare il corpo del viceministro” dichiara Romero, il quale ha chiesto ai minatori una collaborazione. Per l’assistente di Illanes invece, una sorte più fortunata: ritrovato privo di pistola, è stato anch’egli torturato e picchiato brutalmente e ora trasferito a La Paz per controlli medici. Il ministro della Difesa Reymi Ferreira ha assicurato in tv che questo crimine non rimarrà impunito.