L'Allarme bomba sembrava una minaccia concreta e la comunicazione era arrivata direttamente dalla cabina di comando dei due velivoli. Ancora non sono chiare le dinamiche e cosa abbia allertato l'equipaggio che ha richiesto intervento immediato all'aeroporto, ma a quanto emerge dalle autorità aeroportuali di Bruxelles(dove gli aerei in questione dovevano atterrare), sembrava un problema grave e serio. Ulteriori sviluppi hanno fatto rientrare l'allarme. La tensione nel mondo cresce sempre di più e gli aeroporti di tutta Europa aumentano esponenzialmente i controlli.
Allarme confermato dalle autorità
Non è tanto la paura delle bombe o semplicemente terrore ingiustificato, perché a provocare la tensione è stato proprio il fatto che dalle autorità competenti era stata attivata la procedura d'emergenza. Segno evidente che la cosa non era affatto da sottovalutare, ma che il rischio poteva essere reale. Quindi dall'aeroporto della capitale belgaerano state prese tutte le misure necessarie per mettere in sicurezza le persone presenti sul volo e cercare di fare il possibile per evitare una strage. La situazione poi si è distesa quando è arrivata la notizia che non vi era più alcun pericolo, quindi non c'era un attentatore suicida e nemmeno una bomba innescata sul volo.
l'Isis incita gli attacchi solitari
L'Isis attraverso una linea telematica privata, ha fatto richiesta ai propri uomini sparsi per il mondo, di prodursi in attacchi solitari volti a colpire ovunque e in qualsiasi modo. Portare avanti la sistematica guerra del terrore spaventando il mondo intero. Chiedono nello specifico di attaccare l'Europa e in particolar modo proprio il Belgio, che secondo il Site (sito di monitoraggio dell'estremismo islamico attraverso il web), è per l'Isis uno dei target da colpire.
In Europa i "lupi solitari" sono molti e sono incontrollabili, questa è la forza che vantano i terroristi. Riuscire ad arginare gli attentatori occasionali, sarebbe una vittoria importante, ma questo richiede molto lavoro da parte delle forze antiterrorismo.
