Oltre 4 mila piantine di marijuana, per un valore che nel mercato della droga avrebbe potuto superare i tre milioni di euro, sono state sequestrate dai Carabinieri di Olbia in un terreno di oltre 10 mila mq che si estende alla radici del Monte Pino, in località Priatu: una zona di montagna divisa tra i comuni di Olbia, Telti e Sant’Antonio di Gallura, in Sardegna. I militari della Reparto Territoriale, che sono intervenuti grazie al supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna, all’alba di oggi hanno recuperato circa 650 chilogrammi di marijuana dopo il blitz fatto scattare dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania.

La piantagione era controllata in maniera maniacale dai coltivatori che, oltre ad un impianto d’irrigazione che sarebbe costato secondo i militari tra i 30 e i 50 mila euro, avevano anche sistemato un vero e proprio sistema di fotocellule (come quelle che ci sono ad esempio nei cancelli elettrici) che segnalavano immediatamente il passaggio di un qualsiasi estraneo: animali compresi. I presunti responsabili dell’immensa piantagione sarebbero stati già individuati dai militari dell’Arma, ma gli inquirenti, dato che le indagini sono ancora in corso, non si sbilanciano ancora.

Il blitz all’alba

Il comunicato diramato poche ore fa dai Carabinieri di Olbia parla chiaro. I militari – si legge – hanno infatti deciso di passare immediatamente all’azione dopo gli incresciosi fatti accaduti qualche giorno fa nelle campagne di Marsala, in Sicilia, dove i militari hanno sequestrato ben 15 mila piante di marijuana.

E così, guidati dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania, proprio all’alba di oggi hanno pensato di sequestrare l’intera coltivazione, completa di tutto, senza aspettare l’arrivo (e quindi l’arresto in flagranza di reato) di chi in questi mesi si era occupato di mettere in piedi una vera e propria piantagione che avrebbe fatto invidia a qualsiasi agricoltore.

Le piante (oltre 4 mila) erano infatti curate in maniera maniacale e, attraverso un sistema d’irrigazione con tubi che coprivano una distanza di oltre cinque chilometri, venivano innaffiate perfettamente e senza creare alcun problema. L’acqua a disposizione infatti era tanta, circa 5 mila litri, che veniva presa da un pozzo sotterraneo collegato con una pompa sommersa.

In più i militari dell’Arma hanno anche sequestrato un centinaio di raccordi per giardino professionali. Un gruppo elettrogeno praticamente nuovo, numerose trappole per animali e hanno scoperto una sorta di rifugio tra le frasche che veniva utilizzato per tenere sotto controllo l’intera piantagione senza essere minimamente visti.

Il comandante dei Carabinieri

“Non era mai stato registrato almeno in Gallura e probabilmente in tutta la Sardegna - assicura il colonnello Alberto Cicognani, comandante dei Carabinieri di Olbia – un sequestro record del genere soprattutto nel pieno della stagione estiva. L’operazione – prosegue il comandante – è nata dopo che il decimo Nucleo Elicotteri dei Carabinieri di Olbia, impegnati in un normale controllo di routine, avevano notato dall’alto un terreno utilizzato per piantare la marijuana.

Dopo accurate indagini – spiega – i militari di Olbia e i Cacciatori di Sardegna dei Carabinieri poche ore fa hanno fatto scattare il blitz che fortunatamente è andato per il meglio. C’era una grande probabilità – conclude – di trovarsi di fronte a delle sentinelle armate. Ma fortunatamente questo non è accaduto e l’operazione è terminata in maniera impeccabile”.