Il governo francese ha deciso di mettere in atto una nuova strategia contro il terrorismo internazionale che comprende controlli a tappeto su tutte le moschee e i luoghi di culto islamici e arresti di imam e fiancheggiatori del terrorismo che abbiano avuto legami con gli autori delle stragi di Parigi e di Nizza e con miliziani islamisti in Siria e in Iraq tramite Internet.

Secondo le forze di sicurezza francesi sarebbero almeno 89 le moschee in cui si predica l'Islam radicale e 41 quelle a rischio di proselitismo per conto del sedicente Stato islamico; un numero enorme che è piùche raddoppiato negli ultimi 4 anni e che preoccupa non poco l'intelligence.

Ilproblema dei finanziamenti esteri

Molto spesso le moschee e i luoghi di culto islamici sono finanziati dall'estero, daPaesi comeArabiaSaudita e Turchia e da Stati del nord Africa come la Tunisia, il Marocco e l'Algeria e non sempre è chiaro da chi provengano ifondi; in molti casi sono proprio le correnti più radicali della religione islamica che finanziano nuovi luoghi di preghieraper espandere le loro idee in Occidente.

Anche molti imam provengono daPaesi terzi e sono anch'essiper la maggior parte seguaci delle correnti radicali dell'Islam,soprattutto dall'Islam salafita; basti pensare che la sola Turchia ha inviato in Francia 151 imam, l'Algeria 120e 30 il Marocco, mentre le moschee finanziate da Paesi terzi sono state 2500.

Il solo Marocco ha inviato in Francia 6 milioni di euro per la costruzione di nuove moschee e l'Arabia Saudita ha inviato 4 milioni di euro a partire dal 2011.

La nuova strategia del governo francese

Proprioper evitare che nel Paesesi possano diffondere idee radicali eche in alcune moschee si possano studiare piani di preparazione di nuovi attacchi come quelli che hanno pesantemente insanguinato Parigi e Nizza, ilgoverno francese ha deciso di dare unagrossa stretta all'apertura di nuove moscheee luoghi di ritrovo islamici ele forze di sicurezza francesi stanno effettuandouna serie di controlli a tappeto in tutte le sale da preghiera abitualmente frequentate da fedeli islamici.

Attualmente sono già una ventina le moschee chiuse perché al loro interno si predicavano idee radicali e i fedeli venivano incitati all'odio; almeno 80 sono i provvedimenti di espulsione già firmati e altre 10 persone sono sotto la lente di ingrandimento dell'intelligence per supposti legami con gruppi islamisti anti occidentali.

La lotta al terrorismo continua

Dopo i tragici fatti di Rouen e la brutale uccisione dell'anziano sacerdote Jacques Hamel, di cui ieri si sono celebrati i funerali nella più totale commozione, il Presidente francese Hollande e tutto il governo francese hanno assicurato che l'impegno della Francia nella lotta al terrorismo internazionale continuerà e sarà ancora maggiore.

Il Ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve ha detto: "Non c‘è posto in Francia per chi predica odio nelle moschee o nelle sale di preghiera senza rispettare i principi della repubblica. Penso ad esempio al principio d’uguaglianza tra uomini e donne". Il problema della trasparenza dei finanziamenti alle moschee è molto gravoso, ma purtroppo in molti casi la radicalizzazione avviene fuori dai luoghi di culto, soprattutto in Internet, doveci sono molti siti e forum jihadisti che attraggono molti giovani fino a spingerli ad unirsi alle fila dello Stato islamico in Siria ein Iraq.