Ha undici anni, si chiama Christopher e vive in New Jersey, gli era stato chiesto, durante un compito in classe, di rispondere ad alcunedomande sulla sua vita ed i suoi interessi. Il piccolo, quando si è trovato di fronte al quesito: "Chi sono i tuoi amici?" ha candidamente risposto: "Nessuno". Ha poi fatto rientro a casa e mostrato il test al suo papà, Bob Cornelius, il quale non ha potuto dissimulare il suo dispiacere per lo stato d'animo del bambino.

Il papà di Christopher ha deciso di pubblicare il suo compito in Rete

In particolare, il papà del piccolo Christopher, affetto da autismo, ha dichiarato di non essere mai stato tanto ferito da una parola come da quel "nessuno" impresso da suo figlio sul compito in classe e di non sospettare che il ragazzo soffrisse così tanto per la mancanza di un amico.

Così, ha deciso di pubblicare in Rete il test svolto dal bambino per cercare di sensibilizzare le persone, in particolare i genitori, ad insegnare ai propri figli il valore dell'inclusione e dell'empatia, quando si trovano di fronte a ragazzi come Christopher.

Christopher, ignorato ed isolato dai compagni perché autistico

Il papà di Christopher, dopo il clamore scatenato dai Social Network per il suo post, ha poi spiegato che i compagni di classe di suo figlio solo in rare occasioni sono stati crudeli con lui, ma in linea generale lo ignorano e lo isolano, come purtroppo accade spesso a tantissimi bambini diagnosticati come autistici, talvolta per la paura del "diverso", di tutto ciò che non si conosce.

Per questo motivo ha deciso di diffondere la storia di suo figlio.

La risposta del Web per il piccolo Christopher

E il Web, spesso pronto a condannare ed additare per un post o un commento, stavolta è stato unanime. La reazione dei Social Network ha, infatti, commosso e riempito di gioia il cuore di Bob, ma soprattutto di suo figlio Christopher per il quale, da tutte le parti del mondo sono piovute lettere e sono arrivati innumerevoli regali, dimostrando al piccolo che di amici, a dispetto di quanto creda, ne ha invece tanti, disposti a conoscerlo, a stargli vicino, a trascorrere del tempo con lui, anche solo virtualmente; amici che vanno oltre le barriere imposte dalla malattia e sanno vedere quanto lui sia speciale ed unico.