Uno scenario apocalittico ha tinto di rosso le strade di Dacca, inondate da un fiume di pioggia e di sangue. Uno scenario che colpisce l'immaginario di chiunque e sembra rappresentare la ribellione di una natura che assiste attonita agli scempi perpetrati dall'uomo.

In occasione della festività religiosa Eid al-Adha, una delle più significative per i musulmani e che prevede il sacrificio di animali, le copiose piogge monsoniche hanno riversato il sangue delle vittime sacrificate nelle vie della capitale del Bangladesh.

La 'festa del sacrificio'

In occasione della fine del Ramadan, come ogni anno, l'Eid al-Adha (festa del sacrificio) è celebrata dai musulmani nel periodo in cui i fedeli compiono il loro pellegrinaggio alla mecca.

Essa consiste nell'immolare un animale, bovino o caprino che sia, per ricordare il gesto di Abramo, pronto a sacrificare il proprio figlio a Dio, in ossequio alla Sua volontà.

L'animale sgozzato viene diviso in tre parti, di queste una è data alla famiglia, la seconda agli amici e la terza ai bisognosi.

La festa, che si inserisce in una ritualistica molto significativa per il mondo musulmano, ha un estremo valore di sacralità e si perpetua da lungo tempo, secondo i tempi delle 'celebrazioni' di questa religione.

In base a una stima approssimativa si calcola che quest'anno oltre a centomila animali siano stati immolati e che, in concomitanza delle piogge monsoniche, il sangue delle vittime si sia riversato per le strade.

La ribellione della natura

Nella logica consequenzialità dei fatti il fenomeno è stato causato da una serie di circostanze concomitanti.

La copiosità delle piogge, infatti, ha impedito ai fedeli di raggiungere le aree deputate per i riti sacrificali, per cui molti di questi sono stati compiuti in cortili, parcheggi sotterranei o in strade, dove, come risulta evidente, è deficitario il sistema di drenaggio.

Tutto questo ha determinato lo spettacolo di sapore biblico, che ha fatto il giro del mondo, inducendo molti a ravvisare nel fenomeno un tangibile segno apocalittico.

E un grido di allarme e di orrore si è levato da parte di quanti hanno letto in questo accadimento un'espressione tangibile della ribellione della natura. "L'uomo uccide in nome di Dio e il sangue delle sue vittime inonda le vie del suo cammino".