Si è spento a soli 25 anni Dalton Prager, il giovane che, malato di Fibrosi cistica, patologia genetica incurabile, aveva ispirato il libro "Colpa delle stelle", cui seguì l'omonimo film: il giovane, ricoverato da circa una settimana nel reparto di terapia intensiva al Barnes - Jewish Hospital di St. Louis, ha smesso di lottare.
A soli 18 anni, nel 2009, il giovanissimo Dalton conobbe su Facebook una sua coetanea, Katie, affetta dalla sua stessa malattia; nonostante i medici avessero sconsigliato loro di iniziare un rapporto per via della possibile trasmissione di batteri, i due si incontrarono e subito si innamorarono.Il loro amore fu talmente forte che qualche anno dopo, poco più che ventenni, decisero di sposarsi.
I due aprirono una pagina Facebook per raccontare non solo il loro grande amore, ma anche la loro quotidiana lotta contro la malattia di cui erano affetti, che li costringeva a stare spesso lontani, causa degenza in diversi ospedali.
La sua vita, la sua malattia e soprattutto la sua storia d'amore sono stati fonte di ispirazione per lo scrittore John Green, che è stato talmente colpito dalla sua forza e dal suo coraggio, da volerne parlare nel romanzo "Colpa delle stelle", uscito nel 2012 negli Stati Uniti, da cui successivamente, nel 2014, è stato tratto l'omonimo film diretto da Josh Boon, con protagonisti Ansel Elgort e Shailene Woodley,
Il giorno del decesso la moglie Katie era ricoverata a Flemingsburg in Kentucky, a ben 400 miglia di distanza dal consorte: il loro ultimo saluto è avvenuto su FaceTime.
I due non si vedevano fisicamente dal 16 luglio, giorno del loro quinto anniversario di nozze. Katie, che, come dichiarato in un'intervista, aveva detto al marito che avrebbe preferito essere molto felice per cinque anni e poi morire piuttosto che essere mediamente felice per venti, lo definisce il suo angelo, il suo migliore amico, oltre che suo marito; lo ricorda come un combattente coraggioso, un uomo che non conosceva la parola arrendersi.
Proprio il giorno prima di morire, Dalton aveva confidato alla moglie di essersi mai pentito della scelta che aveva fatto nel lontano 2009 di incontrarla di persona.