Lunedì 19 settembre si è tenuto a Otranto (LE) un incontro sulle prospettive per il Turismo in puglia, alla presenza dell'assessore regionale al turismo, Loredana Capone, delSindaco di Otranto Luciano Cariddi, delprimo cittadino di Lecce,Paolo Perrone, delSindaco di GallipoliStefano Minerva,del Direttore di Matera 2019,Paolo Verri, e di Flavio Briatore, che di recente ha stipulato un accordo con una cordata di imprenditori locali per l'apertura nel 2017 a Otranto del Twig Beach, sul modello dei locali extra lusso che fanno capo allo stesso Briatore.

A tenere banco è stato proprio Briatore, senza repliche di sorta, a parte qualche contestazione che si levava dal pubblico, a cui non è stata data possibilità di intervenire.

L'ex manager della Renault, con il suo solito fare spavaldo, boccia integralmente il sistema turistico pugliese con toni piuttosto sprezzanti. Il turista che porta i soldi, secondo Briatore, è il ricco, e i ricchi cercano l'extra lusso, alberghi e ristoranti sul mare, il divertimento e la movida, posti yacht. Vogliono tutto e subito non sono interessati alla scogliera, ai musei, alle masserie, ai prati e se ne fregano della cultura. il turismo degli “alberghetti”, dei B&B, dei camper.

Il turista interessato alla cultura - a suo parere - andrebbe a Roma o Firenze, non in Puglia.

In realtà non sorprende il suo pensiero. E' uno che si è fatto guidare sempre dal senso degli affari, non certo dalle passioni, dall'interesse per la storia, la cultura, la tradizione, l'identità dei luoghi. Tant'è che ricorda come in un suo resort in Kenya “sembra tutto fuorché di stare in Kenya”.

Resta da comprendere per quale motivo un ricco dovrebbe andare in Kenya o a Otranto, per sentirsi come a Montecarlo.

Unico timido segnale di dissenso, tra i partecipanti al dibattito è quello di Loredana Capone, che fa sapere che la Regione non autorizzerà altre strutture sul mare, suscitando peraltro le perplessità dei numerosi imprenditori presenti in sala.

Una parte del pubblico è contrariata, non ha avuto modo di intervenire, ma in poco tempo le dichiarazioni diBriatore, le opinioni, viaggiano sui social, accendendo in pieno il dibattito, che in poche ore rimbalza un po' in tutta Italia.

Sono in molti a bocciare il modello Briatore, preferendo un modello di sviluppo più coerente e meno invasivo. Altri pensano, invece, che i resort extra lusso porterebbero comunque indotto per l'economia.

Contrarietà è stata espressa anche da Albano Carrisi e Vladimir Luxuria, entrambi pugliesi.

Per il senatore otrantino Dario Stefàno, il modello Briatore è in crisi ed ormai superato, facendo l'esempio della Costa Smeralda. Mentre “la Puglia ha dimostrato - sostiene Stefàno - come si possano valorizzare le identità, avviando la composizione di un’offerta turistica matura a 360 gradi”.

“Abbiamo appena iniziato un lavoro importante - prosegue - che va proseguito con determinazione e non siamo interessati a barattare la bellezza, le diversità, le tradizioni – cheabbiamo recuperatocon grande sacrificio- con il ‘modello Briatore’.

Per il Consigliere regionale PD Sergio Blasi il modello proposto da Briatore al Salento offre molti motivi per essere rispedito al mittente, in primis perché “esclude il 99 per cento delle persone, e questo è culturalmente inaccettabile per chi non pensi che solo i possessori di yatch hanno diritto alla vacanza”.

Secondo Blasi occorre guardare ad un turismo che apprezza la cultura, anche quella popolare, la natura e il paesaggio. Che apprezza i musei e i centri storici tanto quanto il buon vino e il buon cibo.

Che sia in grado di apprezzare e rispettare la terra che visita e di non farci perdere il rispetto per noi stessi”.

Lo sviluppo turistico negli ultimi anni in Puglia è cresciuto soprattutto in termini di quantità, mentre la qualità dei servizi non ha saputo tenere il passo. Pesa la carenza infrastrutturale, a partire dal trasporto pubblico. Ma il modello Briatore non sembra essere la cura.