La complessa rete di faglie sotto l'Appennino costringe ancora una volta al terrore: ennesima scossa sismica, ascrivibile alla sequenza iniziata il 24 agosto scorso con epicentro nel Reatino. Trema tutta l'Italia centrale, con un sisma che sfiora la magnitudo 6.5 sulla scala Richter e rimanda indietro al dramma dell'Irpinia, quando nel 1980 un terremoto della stessa intensità causò 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti.
Il sisma più violento degli ultimi 36 anni, dinamica a "effetto domino"
L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) non ha dato adito a dubbi: quello del 30 ottobre 2016 è il terremoto più violento dell'ultimo trentennio italiano, se si tiene come riferimento di partenza il caso Irpinia.
Dal 1980 i movimenti tellurici si sono intensificati lungo tutto l'Appennino centrale, su un sistema di faglie estremamente complesso e imprevedibile, collegate tra loro per un "effetto domino" che in dinamica porta all'estensione dell'evento sismico in grandi aree epicentriche. Ogni faglia che si attiva, dunque, produce un terremoto che, attraverso la propagazione delle forti onde d'urto va a intaccare il precario equilibrio di un'altra porzione della stessa o addirittura di altre faglie di dimensioni minori ad essa circostanti: ecco l'effetto a catena, in cui si generano repliche del terremoto iniziale che ha generato la sequenza sismica. Il fatto che questo sia stato il più violento di tutti quelli registrati dal 24 agosto scorso, indica che il sistema di faglie aveva accumulato talmente tanta energia elastica che adesso sta fisiologicamente rilasciando.
Occorre tenere alta la guardia: non si esclude infatti che possano esservi scosse simili, data l'assoluta imprevedibilità di quanto accade sotto il suolo.
L'elenco dei terremoti passati
L'elenco fa capire come quello di Norcia, per magnitudo, sia un terremoto esattamente identico a quello dell'Irpinia. Il risultato del dinamismo tellurico nel centro Italia è di tipo estensionale: la dorsale appenninica è il luogo esatto in cui avviene lo "stiramento" della crosta terrestreresponsabile del progressivo allargamento della parte centrale della nostra penisola: qualche metro per millennio, dicono i sismologi, ma di tanto in tanto arrivano eventi imprevisti ad aumentare rischi e incertezze.
- 1980: Irpinia, 6.5 Richter;
- 1997: Umbria e Marche, 6.1 Richter;
- 2009: L'Aquila, 5.8 Richter;
- 2016: Norcia, 6.5 Richter.