Un ventenne di nazionalità neozelandese residente a Barasso, in provincia di Varese, dopo aver fatto il pieno di alcool e aver assunto degli psicofarmaci, nella notte tra giovedì e venerdì scorso ha dato in escandescenze, dando luogo a scene degne di"Non aprite quella porta", il celebre film americano dove un maniaco aggredisce con la motosega chiunque trovi sul suo cammino. Ed è quasi per miracolo che nessuno ci ha rimesso un arto, o peggio la vita. Il ragazzo senza apparente motivo ha brandito due motoseghe, con le quali ha iniziato a minacciare i vicini di casa e chiunque transitasse davanti alla sua abitazione.

Ovviamente sono state allertate immediatamente le forze dell'ordine, e dopo pochi minuti sono giunti sul posto i Carabinieri, contro i quali il giovane ha dato in escandescenze e li ha aggrediti, ferendone tre.

Un mix di alcool e psicofarmaci e poi la follia

La follia del ragazzo è scattata all'improvviso, come se il mix di psicofarmaci e alcolici lo avessero portato alla pazzia. E' andato nel garage dove custodiva due motoseghe, accendendole ed impugnandole entrambi, comportandosi in modo minaccioso. Scene degne di un film horror quelle che si sono trovate davanti i cittadini di Barasso, che hanno chiamato i Carabinieri. Dalla locale caserma sono intervenute due pattugliedella stazione di Gavirate, e appena sono scesi dalle auto gli uomini dell'arma si sono visti aggredire, con una ferocia inaudita.

Se la scena si fosse svolta negli Stati Uniti, i pubblici ufficiali non avrebbero probabilmente esitato ad aprire il fuoco contro il folle. Ma nonostante brandisse due motoseghe accese, i militari hanno preferito affrontarlo e disarmarlo senza fare ricorso alle armi da fuoco, anche se questo è significato rimediaredelle ferite e rischiare la vita.

Per riuscire a disarmarlo e arrestarlo tre militari hanno dovuto fare ricorso alle cure del pronto soccorso, mentre uno durante la colluttazione è stato colpito ad una mano, ma per fortuna ha urtato contro l'impugnatura di una motosega: pochi centimetri e gli avrebbe amputato una mano.

Un giovane problematico in preda ad un raptus?

Chi conosce il protagonista di questa vicenda lo descrive come un ragazzo turbolento, che ha deiproblemi nel relazionarsi con gli altri, ma fino a quel momento non era mai sfociato nella violenza. Quando i militari lo hanno ammanettato e arrestato non ha fornito spiegazioni, bensì ha continuato a gridare come un pazzo.Il giovane è stato tradotto nel carcere dei Miogni di Varese, ma probabilmente sarà trasferito in una struttura psichiatrica.