Centinaia di cittadini sono scesi in piazza per protestare contro il decreto del Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca che prevede l'accorpamento degli ospedali napoletani e la chiusura dei presidi ospedalieri nel centro storico della città. Da diversi mesi i cittadini del rione Sanità si stanno battendo per convincere De Luca a ritirare il decreto e a riaprire l'ospedale San Gennaro, finora senza alcun effetto. Intorno alle 16.30 una nutrita schiera di cittadini si è radunata nei pressi di piazza San Vincenzo, nel cuore del popolare rione, ed hanno dato vita ad un corteo pacifico che ha sfilato per le vie del quartiere.

Successivamente il corteo dei cittadini è sfociato su via Santa Teresa degli Scalzi, una delle principali arterie cittadine della città di Napoli, bloccandola per diversi minuti e paralizzando il traffico veicolare.

Cinque Stelle in piazza con i napoletani

In piazza con i cittadini del rione Sanità diversi esponenti della politica locale. La consigliera regionale Valeria Ciarambino, accompagnata dalla deputata Vega Colonnese, hanno solidarizzato con i cittadini, invitandoli a portare avanti quella che è stata definita una vera e propria battaglia di civiltà. "Non riusciamo a comprendere la decisione del Governatore De Luca di chiudere un presidio ospedaliero come l'ospedale San Gennaro - spiega la consigliera Valeria Ciarambino - una struttura che è stata per decenni un fiore all'occhiello della sanità italiana e, soprattutto, che serve un bacino di utenza di decine di migliaia di persone.

Vogliamo credere - incalza la Ciarambino - che dietro questa decisione scellerata ci sia solo incompetenza. In caso contrario non potremmo fare altro che pensare ad una sempre più palese volontà di favorire la sanità privata al posto della sanità pubblica".

Un quartiere travagliato in cui si sente la mancanza dello Stato

Solo pochi mesi fa il rione Sanità era salito alla ribalta delle cronache nazionali per l'omicidio di Genny Cesarano, sedicenne ucciso per errore mentre si trovava in piazza con i suoi amici.

Il quartiere risente da sempre della mancanza di punti di aggregazione e di presidi di legalità. "Questo quartiere ha bisogno di un segnale forte da parte dello Stato - dichiara padre Alex Zanotelli, vero animatore della protesta popolare - chiudere uno degli ultimi presidi ospedalieri rimasti è un segnale negativo che potrebbe essere interpretato come una resa di fronte alla criminalità organizzata.

De Luca può tutto - continua Zanotelli - e a lui ci rivolgiamo. Tenga aperto l'ospedale creando un punto di primo soccorso ed un reparto di chirurgia d'urgenza. In un quartiere martoriato dalle faide di camorra non si può abbandonare così la gente"