“La legge sulle unioni civili salva i clandestini dall'espulsione”. È questa la denuncia postata su facebook da Matteo Salvini questo pomeriggio. La reazione indignata del leader della Lega è dovuta alla notizia, da lui stesso divulgata, che la Corte di Cassazione avrebbe accolto il ricorso di un uomo originario del Maghreb. Quest’ultimo è un clandestino in attesa di espulsione che ha avuto però la fortuna di convivere con una cittadina italiana. Ecco spiegata la rabbia di Salvini, convinto che la nuova legge sulle unioni civili sia solo un mezzo per aggirare la norma sulle espulsioni dei migranti clandestini.

Intanto, sempre in casa Lega, scoppia il caso delle sindache ribelli che hanno già celebrato le prime unioni civili nei loro comuni.

Il post su fb di Salvini

Dunque, come già detto, il capo leghista è convinto che la nuova legge salvi i clandestini dall’espulsione. “La sentenza 44182 della Corte di Cassazione ha infatti (incredibilmente!) accolto - posta ‘l’altro Matteo’ su facebook - il ricorso di Abderrazah Z., 28enne magrebino convivente con una donna italiana, arrestato e clandestino in attesa di espulsione”. Salvini è inviperito. “Capito la legge sulle 'unioni civili' come viene applicata?”, si chiede ironico nel suo post. E poi, altra domanda retorica riservata al popolo dei lumbard di tutta Italia: “Ma come fa un magrebino, delinquente e clandestino, ad avere l'idea di fare (e a pagarsi) un ricorso alla Corte di Cassazione???”.

Proprio per fatti come questi, conclude Salvini, “l’Italia di Renzi è la Terra dei Cachi”.

La rivolta delle sindache leghiste

Per la Lega, intanto, si apre un fronte interno proprio sull’argomento ‘unioni civili’. È notizia della scorsa settimana che Silvia Susanna, sindaco leghista di Musile di Piave (VE) e compagna di Gianluca Forcolin, (attuale vice di Luca Zaia in Regione Veneto), ha già celebrato l’unione civile di due donne.

Non c’è alcuna circolare che dica che chi celebra le unioni civili è fuori dal partito”, dichiara perentoria la Susanna. E come lei, anche Maria Scardellato, prima cittadina del feudo leghista di Oderzo (TV), ha deciso di disobbedire al diktat non ufficiale imposto da Salvini di non celebrare unioni civili.