A Muravera, vicino Cagliari, è avvenuto l'ennesimo caso di bullismo che farà parlare a lungo di sé in rete. Una ragazzina di neanche 15 anni ha minacciato di morte una coetanea all'uscita di scuola. Attorno a lei molti ragazzini hanno filmato la scena con gli smartphone, invece altri hanno assistito divertiti alla triste vicenda, soprattutto quando la "bulla"dalle minacce è passata ai fatti,prendendoa schiaffi la coetanea. "Guai a te se lo dici a qualcuno, se chiami i carabinieri ti ammazzo", queste sarebbero le parole che avrebbe pronunciato la ragazzina dopo aver aggredito la compagna di scuola.

Un gesto compiuto tra l'indifferenza generale

Quello che lascia molto perplessi - e che fa riflettere non poco -oltre al comportamento della bulla, è la folla di ragazzini pronti a filmare la scena, a deridere la povera vittima e addirittura ad insultarla mentre ritornava a casa, ferita non tanto nel corpo, quanto nell'anima. Oltretutto, se consideriamo che i fatti risalgono ad alcuni giorni fa e che solo oggi sono venuti alla luce, i risvolti della vicenda diventano ancora più gravi.

Ma è davvero possibile che la gioventù di oggi - non tutta ovviamente -non abbia più valori né principi? Contano davvero solo i "like" sui social e la notorietà in rete anche a discapito della vita altrui? Sembrerà esagerato, ma per molti ragazzini, purtroppo, è così.

È scomparsa! Allarme generale subito rientrato

La ragazza vittima della bulletta, per qualche ora dopo l'aggressione non è rientrata a casa e ha preferito restare da sola, generando panico e preoccupazione. In rete, in molti hanno commentato: "speriamo non abbia fatto alcun gesto estremo"; "dove sarà finita?". Già, perché di questi tempi, i suicidi a causa del bullismo sono davvero tanti, e la paura è sempre alta.

Fortunatamente l'allarme è subito rientrato, e la ragazzina è tornata a casa.

La colpa è dei genitori e degli insegnanti

Come accade sempre in questi casi, sui social network si sono scatenatidibattiti su chi abbia le colpe e su cosa si poteva e si dovrebbe fare per evitare casi simili. La prima figura su cui ricadono le responsabilità è quella dei genitori.

Già, perché si tende sempre a dare le colpe a chi dovrebbe educare i figli al rispetto altrui mentre invece, spesso, sono i primi a non averne. I genitori attuali vengono considerati troppo permissivi, rei di non essere abbastanza presenti nella vita dei figli, e quindi di non rendersi conto dei problemi che possono avere.

Il resto delle colpe, solitamente viene diviso tra gli insegnanti e l'attuale società che trasmette messaggi negativi, troppo miticizzati. Intanto il caso in questione è arrivato ai carabinieri e sarà oggetto di opportune indagini, sperando che la ragazza colpevole di bullismo sia individuata e che possa andare incontro ad una giusta punizione per quanto commesso.