Yuri Eliseev, 20enne russo, è morto dopo un volo di circa 12 metri. Non è riuscito ad arrivare sul balcone di un appartamento confinante con il palazzo in cui viveva. Il parkour ha stroncato un altro ragazzo. Yuri non era solo appassionato della rischiosa disciplina metropolitana, nata in Francia negli anni '80, ma anche di scacchi: 4 anni fa conquistò il titolo di campione di scacchi under 16.
Il parkour entusiasma molti giovani
Il parkour appassiona molti giovani nel mondo ma è una disciplina molto rischiosa che, finora, ha mietuto molte vittime.
Chi lo pratica sceglie un itinerario metropolitano, fatto di mille ostacoli, e lo segue cercando di conformare il corpo all'ambiente, eseguendo giravolte, arrampicate e salti da altezze ragguardevoli. E' stato proprio un salto da 12 metri a costare la vita a una giovane promessa degli scacchi. La triste notizia è stata pubblicata su Facebook da un amico di Yuri Eliseev, Daniil Dubo, che ha definito il 20enne come una delle persone con più talento che abbia mai conosciuto nella sua vita. Yuri è la seconda vittima del parkour in Russia, nel 2016: un 13enne, infatti, ha perso la vita qualche mese fa a Saratov, dopo aver saltato da un'altezza di 30 metri.
La disciplina metropolitana connotata da salti da altezze impressionanti ha fatto una vittima anche in Italia.
L'anno scorso, infatti, il 18enne Aurelio Sokoli era salito su un capannone abbandonato, a Parma, ma il tetto ha ceduto ed è caduto. Il ragazzo è morto dopo un volo di circa 10 metri.
I creatori del parkour sono stati 2 francesi
Gli ideatori del parkour sono stati i francesi Raymond e David Belle (padre e figlio). La disciplina urbana sfrutta le impostazioni e gli ostacoli naturali e urbani, come i palazzi alti e i balconi.
E' indubbio che il parkour sia diventato popolare grazie a film come 'The Bourne' e 'Casino Royale'. Sembra che David Belle si sia ispirato al percorso dei combattenti.
Lo scopo del parkour è muoversi da una zona all'altra velocemente e in sicurezza, superando tutti gli ostacoli urbani e naturali. Non c'è un rivale da battere, se non se stesso.