Una prestigiosa Mercedes "190 SL" degli anni ’50, ad un prezzo davvero vantaggioso, da andare a ritirare a Posada, un ridente paesino in provincia di Nuoro. L’affare era allettante e l’annuncio sul sito “Leboncoin” era talmente convincente che un pensionato francese ha fiutato l’affare e ha sganciato ben 12 mila euro d’anticipo per aggiudicarsi la sua meravigliosa auto d’epoca. Peccato che quando l’uomo è arrivato a Posada, con tanto di famiglia al seguito e dopo un lungo viaggio, non ha trovato né auto d’epoca né tanto meno il venditore.

Anzi i venditori, due giovani di 26 e 28 anni, uno romeno e l’altro spagnolo, hanno collezionato una bella denuncia per truffa, firmata dalla Procura della Repubblica di Nuoro e notificata dai Carabinieri giovedì mattina.

Ora le indagini sono ancora in corso.

Una truffa organizzata alla perfezione

Gli acquisti sulla Rete sono ormai diffusissimi e purtroppo, ogni tanto, capita anche d’imbattersi in truffatori come quelli che hanno ingannato il pensionato francese tramite un semplice annuncio pubblicato su un sito dedicato alla vendita on line: “Leboncoin”. Una sorta di Subito in salsa francese. La truffa - secondo la ricostruzione effettuata dagli investigatori dei Carabinieri – era stata organizzata alla perfezione. Nella pagina web pubblicata dai due giovani stranieri, infatti, c’erano diverse foto dell’auto d’epoca e soprattutto quello che attirava era il prezzo vantaggioso. Molto inferiore a quello di mercato insomma.

L’acquisto del secolo

Un vero affare ha pensato il pensionato francese che, dopo essere entrato in contatto con i due venditori e dopo aver concordato il prezzo, ha anche effettuato un bonifico da 12mila euro per “bloccare” la Mercedes che tanto desiderava. Mai l’avesse fatto. Dopo aver infatti affrontato il lungo viaggio dalla Francia, si è ritrovato a Posada senza auto, senza venditori e soprattutto alleggerito di parecchi euro.

L’unica cosa che ha potuto fare, è stata andare a denunciare il tutto ai Carabinieri che, fortunatamente, dopo brevi indagini sono riusciti a risalire agli autori del raggiro. Ora mancano all’appello soltanto i 12 mila euro e la Mercedes, chiaramente.