Un 70enne di Torino ha cercato di raggirare lo Stato, facendo credere di essere separato dalla moglie ed intascare l'assegno sociale. L'anziano avrebbe intascato per molto tempo 700 euro al mese. Gli uomini della Guardia di Finanza, dopo numerose indagini, lo hanno scoperto e denunciato per truffa aggravata. Denunciata anche la moglie, ex dipendente dell'Inps. Sarebbe stata proprio quest'ultima ad indicare all'uomo come raggirare lo Stato e beneficiare dell'assegno sociale.

700 euro al mese: assegno sociale non dovuto

Per lo Stato erano separati ma, in realtà, 2 anziani vivevano insieme, a Torino.

Il 70enne non viveva nella casa pericolante di Coassolo, dove aveva fissato la sua residenza per percepire l'assegno sociale. Ennesima frode ai danni dello Stato italiano. Per poter beneficiare dell'assegno sociale, l'anziano torinese aveva dichiarato di essersi separato dalla moglie e non avere nulla. A consigliarlo era stata proprio la consorte, che ne sapeva più di lui perché aveva lavorato per molti anni presso l'Inps. Una truffa bella e buona che è costata cara allo Stato italiano. Ogni mese il 70enne percepiva 700 euro, una somma assolutamente non dovuta.

I militari delle Fiamme Gialle, dopo aver denunciato per truffa aggravata l'anziano e sua moglie, hanno sequestrato 110.000 euro, il presunto provento dell'imbroglio.

Gli investigatori hanno scoperto che la coppia torinese non versava in condizioni economiche precarie; anzi la donna era intestataria di diverse polizze assicurative e conti correnti. Sembra che avesse sottoscritto anche vari fondi di investimento.

Per lo Stato l'anziano era un nullatenente

Lavorare per molti anni presso una sede Inps ha permesso a una donna torinese di capire bene il funzionamento del mondo delle pensione ed ha sfruttato le sue conoscenze per truffare lo Stato.

E' stata lei ad indicare al 70enne il metodo migliore per riuscire a percepire, ogni mese, 700 euro. L'uomo, come se nulla fosse, aveva dichiarato di essere separato e nullatenente. La truffa, secondo i finanzieri, si sarebbe protratta per circa 10 anni ed avrebbe causato un buco nelle casse dello Stato superiore a 100.000 euro.