È stata una protesta molto lunga quella di lunedi 12 dicembre, che ha visto protestare a Milano in prima linea circa 15 persone di due associazioni di volontariato (Pro Tetto e Milano Sicura) contro il riparo che viene offerto -secondo il gruppo- esclusivamente ai profughi.
"Diamo una casa ai senza tetto"
È successo a Milano proprio davanti alla caserma Montello, un gruppo formato da circa 15 persone ha provato a scavalcare i cancelli protestando contro i profughi che, secondo le associazioni di volontariato, verrebbero accolti a differenza degli italiani clochard che rimarrebbero al freddo per strada.
La polizia ha fermato gli attivisti che hanno dichiarato di "voler offrire riparo a 3 persone italiane senza tetto".
La Presidente dell'associazione Milano sicura ha dichiarato "Ne abbiamo conosciuti tanti di clochard facendo volontariato tra le strade di Cadorna centrale" spiegando anche come sono loro a portargli da mangiare perché molto spesso in alcuni dormitori devono pagare per ottenerlo, tutto molto difficile visto che vivono di elemosina.
"Non siamo razzisti"
Fernando Barone, Presidente di Pro Tetto ha dichiarato "Io non sono mai stato razzista, ma quando vedi i tuoi connazionali ridotti alla canna del gas, persone che fino a ieri erano come me, ti sale un nodo alla gola". L'assessore Viviana Beccalossi, ha cercato di rassicurare le associazioni di volontariato che ci sarà una trasformazione della caserma Montello; il Comune ha anche fatto sapere che i posti per i clochard che cercano un riparo dove passare la notte sono decine come ad esempio il Centro Aiuti Stazione Centrale di Via Aporti che sarebbe aperto dal lunedi alla domenica dalle 8.30 alle 24.00 e tutti possono farne richiesta.
La struttura Montello ospiterà a pieno regime 300 profughi entro il 31 dicembre 2017, nel frattempo tra le persone residenti sembrerebbe esserci tranquillità tanto che avrebbero organizzato una festa di accoglienza per i primi migranti arrivati nella struttura a cui hanno aderito: Emergency, Sinistra italiana, Fiom, Camera del Lavoro, Giovani Democratici, Anpi, Arci.