Sembra inverosimile che casi del genere possano ancora accadere, eppure la cronaca giornaliera ci fornisce tante notizie che spesso lasciano perplessi e ci fanno render conto di quanta solitudine e abbandono sono circondate alcune persone. Ricordiamo la vicenda del clochard trovato venerdì mattina a Bonola, nella città di Milano, riverso a terra in via Quarenghi, privo di vita. L'uomo aveva circa sessant'anni e al momento non si conosce la sua identità, ma quello che si è appreso dalle notizie dei media, è che non presentava segni di violenza e probabilmente la sua Morte è dovuta a cause naturali.
L'unità mobile notturna dei City Angels, Croce Rossa e Milano in Azione sapevano di lui, lo avevano conosciuto e tentato di aiutare offrendogli un ricovero che non aveva mai accettato; l'ultimo proprio la sera prima di morire.
Storie di abbandono e solitudine
Come quello appena evidenziato, un'altro fatto di cronaca, avvenuto alle 2:30 di sabato notte, accende i riflettori sulle storie di clochard e si sposta questa volta in via Ortles, sempre a Milano, dove sembrano 'abbondare' in modo innaturale, queste persone che vivono di emarginazione, solitudine e abbandono. L'uomo aveva 53 anni e dimorava insieme alla compagna polacca di 48, in una tenda montata nel piccolo parco, vicino al dormitorio pubblico milanese.
Sarebbe stata proprio la donna a dare l'allarme al 118, che intervenuto sul luogo non ha potuto fare altro che constatarne la morte. Solo le prime indagini della polizia, diranno in seguito che il decesso è stato probabilmente dovuto a infarto. Anche a lui, come il primo clochard morto venerdì, l'ente sociale preposto gli aveva offerto una sistemazione più consona alla dignità della persona.
Resta inspiegabile il forte rifiuto all'assistenza, preferito alla piccola misera tenda montata sotto l'albero, nei pressi di una panchina vicino al parco di via Ortles; ma forse è proprio questo l'ultimo segno di dignità che resta nelle persone, quando scelgono, per volere o necessità, di vivere da clochard una libertà, a cui seguono solitudine e abbandono.