"Non è stato un atto volontario. Lo conosco. Garantisco per lui". Esordisce così il cugino del conducente del Tir, il quale è rimasto in contatto con l'uomo, che ha poi perso la vita, fino al pomeriggio. Di origine polacca, sembra non essere collegato al terrorismo, ma piuttosto si parla di sequestro e dirottamento del mezzo. Il camion proveniva dall'Italia ed era targato Polonia, trasportava pilastri in acciaio appartenenti ad una società di Danzica; la Germania doveva essere una tappa del percorso. Purtroppo invece ci troviamo ancora una volta di fronte ad una strage e di certo ci saranno molti bambini tra i feriti, trattandosi di un mercatino natalizio.

L'uomo è stato trovato morto sul sedile del passeggero, ucciso a colpi d'arma da fuoco, mentre l'altro - dicono i media tedeschi sia di origine pakistana o cecena o afgana, non è ancora stato chiarito- ha inutilmente tentato la fuga verso il parco principale della città, il Tiergarten, per poi venire arrestato.

La cancelliera Merkel, che giá era stata messa sotto accusa per le molteplici concessioni fatte agli extracomunitari, si trova ad affrontare una nuova e grave situazione.

La modalità dell'attentato ricorda chiaramente la strage di Nizza. Il mercatino di Natale si trovava fra l'altro, in una zona molto trafficata: vicina alla nota via dello shopping, la Kurfürstendamm ed in prossimità del grande magazzino di Berlino (il Kedewe), era posizionato a fianco anche dell'Europa Center, il principale centro commerciale della città.

Il tir proveniva dalla stazione ferroviaria e metropolitana Zoologisher Garten e "non voleva arrestarsi" come racconta Emma Rushter, testimone oculare dell'attentato, alla Cnn.

Ancora una volta si vuole diffondere la paura, nella sua accezione più pura, nel mondo occidentale, creando quell'ansia che oramai é nota a tutti noi, quando si tratta di frequentare luoghi affollati.

Si attendono gli aggiornamenti, soprattutto sulla motivazione che ha spinto o costretto l'uomo a partecipare all'ennesima strage.