16 dicembre, Roma – È finito in manette nella mattina di venerdì 16 dicembre, il “braccio destro” del Sindaco della Capitale Virginia Raggi, Raffaele Marra, affiancato dal costruttore Scarpellini, che secondo le indagini svolte gli avrebbe procurato il denaro utile all’acquisto dell’appartamento nella quale viveva. L’inchiesta è partita in seguito ad un’indagine approfondita su Manlio Vitale, chiamato “er Gnappa” appartenente alla Banda della Magliana.

Le indagini svolte

“Stavo organizzando tutto nei minimi dettagli, ed adesso da uomo forte, in tre giorni diventerò l’ultimo coglione”.

Questa è una delle tante frasi dette tramite telefono da Raffaele Marra, uomo politicamente legato a Virginia Raggi, che, in base a ciò che è emesso dalle intercettazioni, sembrava terrorizzato dall’ipotesi di dover abbandonare il suo incarico politico di vicecapo di gabinetto. Le varie intercettazioni rilevate sembrano essere al centro dell’inchiesta avviata dalla procura di Roma, sfociata venerdì mattina in seguito all’arresto del collaboratore della Raggi e del costruttore Sergio Scarpellini. Entrambi gli uomini sono stati accusati di corruzione per alcune compravendite di immobili, dal Procurato aggiunto Paolo Ielo, e da gip Maria Paola Tomaselli. Sia le misure cautelari, sia le perquisizioni in Campidoglio sono state effettuate dal Nucleo Investigativo di Via in Selci.

L’inchiesta, secondo alcune fonti, sarebbe iniziata in seguito alle indagini svolte a fronte di un’organizzazione dove ai suoi vertici vi sarebbe Manlio Vitale, persona legata alla Banda della Magliana, chiamato anche “er Gnappa”, definito dal gip un “vecchio rappresentante della criminalità, fregato dalla sua ex convivente”.

Le testimonianze di quest’ultima, diedero il via alle indagini, dalla quale venne fuori che Vitale, abitualmente si recava nelle vicinanze del Senato ed incassava un’abbondante somma di denaro, che probabilmente era il frutto di un’attività di natura estorsiva; una volta individuata la presunta vittima delle estorsioni, riconosciuta nella figura di Sergio Scarpellini, vi fu il vero e proprio inizio delle operazioni di intercettazioni telefoniche dell’utente e della sua collaboratrice Ginevra Lavarello. Fu proprio grazie alle intercettazioni che vennero scoperti tutti i contatti tra Scarpellini e Marra.