Il 2016 a Baghdad si chiude con due botti: nel mercato del centralissimo quartiere Al Sinak, due Kamikaze si sono fatti esplodere simultaneamente provocando la morte di 28 persone e ferendone oltre 50. È avvenuto oggi, sabato 31 dicembre, nella mattinata locale, nell'orario 'di punta', quando venditori e acquirenti affollano le bancarelle del mercato nel cuore di Baghdad.
Immediata rivendicazione dell'ISIS
L'ISIS non si è fatta attendere e ha immediatamente rivendicato l'attentato. In un comunicato diffuso su internet, la cui autenticità non è ancora potuta essere confermata, il gruppo terrorista ha identificato i due autori con i nomi di Abu Nayaf al Iraqi e Abu Abdelmalek al Iraqi.
L'autoproclamato Stato Islamico non ha inoltre perso occasione per rincarare la dose, minacciando ulteriori attacchi contro i musulmani sciiti.
"Molte delle vittime dell'attentato erano venditori di pezzi di ricambio, riuniti attorno a un tavolo per fare colazione al momento delle esplosioni", ha dichiarato Ibrahim Mohamed Alí, un venditore sopravvissuto.
28 morti, oltre 50 feriti
Al momento sono 28 le morti accertate e il numero dei feriti supera la cinquantina, oltre a ingenti danni a edifici e veicoli. Pochi giorni or sono, le truppe anti-terroristiche avevano annunciato l'inizio di una nuova fase militare volta a 'spodestare' i quartieri orientali di Mossul all'ISIS.
Mossul, seconda città dell'Iraq, è di fatto l'ultimo bastione Jihadista.
La campagna militare nella provincia di Ninawa era iniziata lo scorso 17 ottobre, con la partecipazione dell'esercito, delle truppe curde "Pashmergas" e della milizia sciita pro-governativa "Moltitudine popolare". Fino ad ora, le forze congiunte sono riuscite ad avanzare su tutti i fronti verso la città di Mossul, facendo irruzione nella parte orientale, ottenendo però solo il controllo di alcuni quartieri.
Capodanno con lutto
L'attentato tinge di nero i preparativi per i festeggiamenti dell'anno nuovo, che gli abitanti di Baghdad si apprestavano a portare a capo per le vie della città, nonostante il clima teso e il bassissimo livello di sicurezza. Inoltre l'attacco ha messo fine al, seppur breve, periodo di relativa tranquillità nella capitale irachena.