La meningite ha stroncato un'altra studentessa alla Statale di Milano, Flavia Roncalli, arrivata al Niguarda in gravi condizioni. Dopo 3 ore dal ricovero, la 24enne è morta per un arresto cardiaco. Una fine simile a quella di Alessandra Covezzi. Anche quest'ultima studiava Chimica alla Statale. Parenti e amici di Flavia sono attoniti e disperati perché la ragazza, nei giorni precedenti il decesso, non si era sentita male. La studentessa, insomma, stava benissimo.

Una morte misteriosa: nessun sintomo di meningite

E' mistero sulla morte di Flavia Roncalli, una 24enne solare e studiosa.

Un destino tragico quello della studentessa di Chimica, analogo a quello della collega Alessandra Covezzi, stroncata a luglio da una meningite fulminante. Flavia aveva origini napoletane ed aveva tante passioni. Amava divertirsi con le amiche quando non studiava e passava molto tempo sui social. Sul suo profilo campeggia la foto di un arcobaleno e la frase 'Andate a quel paese, io sono un unicorno'. La Roncalli amava Napoli ma anche Milano, città che l'aveva accolta a braccia aperte: lo testimoniano i 'like' a diverse location del capoluogo lombardo, come il Teatro libero e il Leoncavallo.

Si attende l'esito dell'autopsia

Erano le 4 di mattina quando la studentessa di Chimica era arrivata al Niguarda, lamentando forti dolori addominali.

I medici non hanno riscontrato nulla di particolare, iniziando una terapia orientata a ridurre le sofferenze. Nell'arco di 3 ore Flavia è morta per un arresto cardiaco. L'episodio ha sconvolto anche lo staff di medici che la stava seguendo. Il pensiero è andato subito ad Alessandra Covezzi, studentessa che, come Flavia, frequentava il laboratorio di Chimica e che è stata uccisa da una meningite fulminante.

Solo l'autopsia potrà fare luce su questa vicenda. All'inizio l'esame del liquor aveva escluso una possibile infezione da meningite ma, nelle ultime ore, è stata confermata. I familiari e gli amici di Flavia Roncalli non riescono a darsi pace ed attendono spiegazioni sulla morte della ragazza. Attualmente, l'ipotesi più accreditata è quella della meningite fulminante.