Sembra l'epilogo di una fiction televisiva. Anis Amir, il cittadino tunisino sospettato di essere l'autore della strage di Berlino, è stato ucciso la scorsa notte in Italia, in uno scontro a fuoco con la polizia. Il giovane era stato fermato per un normale controllo stradale a Sesto San Giovanni, nel milanese.
Ha estratto la pistola e sparato ai poliziotti
Erano le 3 della scorsa notte quando una pattuglia della squadra volante ha fermato un uomo in piazza Primo Maggio, nel centro alle porte di Milano. La reazione è stata violentissima: alla richiesta di esibire i documenti, il fermato ha invece estratto la pistola, nascosta all'interno dello zaino, sparando contro un agente e ferendolo ad una spalla.
Immediata la risposta delle forze dell'ordine che hanno aperto il fuoco ed ucciso il giovane nordafricano. L'uomo in realtà non era in possesso di documenti. Il poliziotto ferito è stato trasportato all'ospedale di Monza ma le sue condizioni non sarebbero gravi.
I successivi accertamenti
Le indagini della polizia si sono poi concentrate per stabilire l'identità dell'uomo ucciso, arrivando alla clamorosa conferma. Si trattava di Anis Amir, i rilievi effettuati dalla procura antiterrorismo di Milano non lasciano dubbi. Sono perfettamente coincidenti, infatti, sia i tratti somatici che le sue impronte in archivio, considerato che il giovane tunisino era già stato detenuto in Italia, a Palermo, dove aveva scontato una pena di quattro anni.
Secondo le fonti dell'antiterrorismo, Anis Amir avrebbe lasciato la Germania dopo la strage al mercato di Natale. In Italia sarebbe arrivato in treno, passando attraverso la Francia da Chambery.
Le indagini sulla strage
Le indagini sulla strage condotte dalla polizia tedesca continuano. Sebbene fossero noti i legami di Anis Amir con alcuni personaggi connessi alla rete terroristica jihadista, non ci sono ancora prove certe sulla sua responsabilità diretta.
Il sospetto che fosse lui alla guida del mezzo pesante che ha provocato la morte di 12 persone la sera dello scorso 19 dicembre è stato alimentato dal documento di espulsione trovato sotto il sedile del lato guida, intestato ad un cittadino tunisino di nome Anis. L'uomo ucciso la scorsa notte alle porte di Milano era però conosciuto con almeno altri due nomi. L'inchiesta dell'antiterrorismo tedesco è incentrata, oltre a stabilire il suo coinvolgimento diretto nell'eccidio di Berlino, anche a scoprire una sua eventuale rete di complici.