Per la prima volta è stato immortalato, in California, un esemplare di squalo fantasma, specie che ha circa 300 milioni di anni. Anche se queste misteriose creature vivono negli abissi da molti secoli, gli scienziati sanno ancora molto poco di loro. Tale specie esisterebbe addirittura prima dei dinosauri. Ad immortalare lo squalo fantasma nel suo habitat naturale sono stati gli scienziati del Monterey Bay Aquarium Research Institute (MBARI).

Squalo fantasma: un video straordinario

Uno straordinario filmato sta facendo il giro del web. Il video sarà certamente apprezzato dagli amanti degli squali, visto che ritrae un esemplare di un'antichissima specie.

L'animale è stato avvistato a una profondità di 6.700 piedi al largo della costa della California. E' la prima volta che uno squalo del genere è stato avvistato nell'emisfero settentrionale. Sembra che sia molto difficile immortalare gli esemplari di tale specie perché sono generalmente grandi, agili e veloci. Comunque, quello della foto che circola da qualche ora sul web sembra proprio uno squalo fantasma, animale avvistato precedentemente solo nel sud del Pacifico. Kim Fulton-Bennett, esperto del MBARI, ha affermato che alcuni esemplari di squalo fantasma sono stati avvistati anche al largo delle coste del Sudafrica e del Sudamerica, oltre che nell'Oceano Indiano.

Dave Ebert: scoprire lo squalo fantasma 'una fortuna sfacciata'

Dave Ebert, direttore del programma per il Pacific Shark Research Center, ha rivelato durante un'intervista rilasciata al National Geographic, che scoprire una creatura del genere è stata 'una fortuna sfacciata'. Gli esemplari dell'antica specie di squalo hanno un aspetto decisamente terribile: colpiscono non poco i suoi occhi 'pallidi' e la sua dentatura (ha delle specie di lastre al posto dei denti).

Sulla testa di tale animale vi sono dei misteriosi puntini che ricordano i punti di sutura. Gli esemplari maschi, inoltre, hanno organi sessuali retrattili sulla fronte.

Il video risale al 2009 ma solamente adesso è stato rilasciato dal Monterery Bay Aquarium Research Institute assieme a un documento del ricercatore Lonny Lundsten e colleghi.