Ha tentato fino all’ultimo di convincere gli inquirenti raccontando della sua - finta - povertà. Non contenta, ha addirittura simulato una telefonata con un fantomatico direttore di banca. Tutto inutile perché questa 50enne casalinga torinese - P.B. le sue iniziali - povera non lo era affatto. La donna infatti, oltre a possedere una certa quantità di ville e appartamenti in varie località del Piemonte, aveva anche intestati a suo nome ben nove conti correnti, sui quali negli ultimi anni è stata mossa la cifra di oltre un milione di euro.
Casalinga scoperta a Torino dalla Guardia di Finanza
Peccato però che, nonostante tutto questo patrimonio, la 50enne casalinga non avesse mai presentato una dichiarazione dei redditi, facendo così scattare le indagini da parte della Guardia di Finanza di Torino. Rintracciata e interrogata per ore dai militari della Compagnia di Pinerolo, la donna ha assunto nei loro confronti posizioni alquanto bizzarre, prima dichiarando di essere totalmente estranea a quei conti correnti e, successivamente, sciorinando una lunga serie di difficoltà economiche che a volte le impedivano addirittura di arrivare a fine mese. Poi, come detto, l’ultima carta: una finta chiamata con un tizio da lei definito direttore di una banca affinché dimostrasse la veridicità delle sue affermazioni.
La commedia non è però durata a lungo perché i militari, dopo numerosi elementi raccolti, avevano ormai prove inconfutabili che inchiodavano la posizione della donna. La quale alla fine ha dovuto ammettere che i soldi in questione facevano parte dei suoi risparmi, anche se “non ricordava” di essere intestataria di così tanti conti correnti.
Dopo aver ammesso le sue colpe P.B. è stata denunciata alla Procura della Repubblica di torino per aver omesso di dichiarare redditi per oltre un milione di euro.
Il finto povero di Trieste
Il caso della casalinga - per nulla disperata - di Torino fa il pari con il finto nullatenente scoperto a Trieste lo scorso mese di ottobre.
Il tizio, che abitava in un alloggio popolare, aveva sottratto al fisco un milione e mezzo di euro. Non solo. In quel caso le indagini della locale Guardia di Finanza avevano anche rivelato un giro online di compravendite da lui messo in atto e riguardante barche lussuose e altri beni.