Un 65enne di Castelletto Ticino, Gaspare Prelli, ha continuato ad incassare la pensione della madre morta, senza segnalarlo a nessuno. Alla fine è stato scoperto e condannato a 8 anni di reclusione e una multa di 300 euro. I fatti risalgono al 2007, quando l'anziana madre del rappresentante piemontese passò a 'miglior vita'. Nonostante il decesso, ogni mese venivano erogati sul conto dell'anziana oltre mille euro. Inizialmente il signor Prelli non se ne era accorto; poi ha constatato che, effettivamente, ogni mese venivano accreditate somme sul conto della madre defunta.

Il 65enne, all'epoca, aveva molti debiti e decise di non segnalare l'errore. Nell'arco di quattro anni, Gaspare Prelli avrebbe percepito indebitamente 67.000 euro.

Indebitato anche per colpa della malattia della madre

'Anche a causa della malattia di mamma ho avuto molte spese', avrebbe detto il signor Prelli davanti a un magistrato di Novara. La giustificazione però non è servita ad evitargli la condanna. Ieri il sessantenne è stato condannato a 8 anni di reclusione e 300 euro di multa per truffa continuata ai danni di un ente pubblico. L'imputato si è pentito per l'indebito incasso di denaro ed è pronto a restituire l'ingente somma. Marco Milan, legale di Prelli, ha affermato che ricorrerà sicuramente in appello affinché venga accertato un reato più lieve, ovvero l'indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato.

Lo sbaglio di Gaspare è stato quello di non aver subito segnalato agli enti gli accrediti sul conto della madre morta. All'epoca, però, il sessantenne aveva seri problemi economici e la brama di assicurarsi tutto quel denaro ha vinto.

Un ottimo viatico in tempi di crisi economica

Dal 2007 al 2011, Gaspare Prelli ha beneficiato dei 1200 euro mensili della madre.

Un grande viatico in un momento di profonda crisi economica. L'uomo, infatti, lavorava poco e non riusciva ad arrivare a fine mese. Una dirigente dell'Inps ha detto in Aula che, effettivamente, la segnalazione del decesso dell'ottantenne era pervenuta ma non venne presa in considerazione perché il codice fiscale era diverso da quello fornito in precedenza all'ente previdenziale.