Quali e quante sono le mine innescate che potrebbero esplodere causando il terzo conflitto mondiale della storia? Due i contesti che destano maggiore apprensione: i rapporti tra Russia e Stati Uniti e la crisi nordcoreana. Lo rivela il CFR, Council of Foreign Relation, organizzazione apartitica di politica internazionale, nel suo annuale “Sondaggio sulle priorità preventive”.

Schermaglie Russia, USA. Putin scambia parole di amicizia con Trump ma nel contempo rafforza l’arsenale nucleare. Come, del resto, intende fare anche il presidente americano e lo rivela con un tweet, dopo l’omicidio dell’ambasciatore russo Karlov ad Ankara e la strage di Berlino con il Tir che piomba sul mercatino di Natale.

Ancora più esplicito il leader del Cremlino quando dichiara l’intenzione di potenziare il sistema difensivo russo nonostante sia già superiore a quello di cui può disporre qualunque potenziale aggressore. Tra l’altro annuncia di voler rinforzare anche la sezione strategica con missili nucleari capaci di superare qualsiasi sistema di difesa, “presente e futura”.

Clima da guerra fredda anni Cinquanta-Sessanta

Gli Usa, pur senza proclami, non stanno aspettando le manovre dell’amico Vladimir. Forse sono solo schermaglie o il desiderio di mostrare i muscoli, come è sempre stato nel dopoguerra tra russi e americani ma, di certo, si respira un’aria che ricorda tanto il clima della guerra fredda degli anni Cinquanta e Sessanta.

Un eventuale conflitto tra le due superpotenze, per quanto più che sufficiente a distruggere il pianeta, non si ridurrebbe ad uno scontro tra i due Paesi ma coinvolgerebbe tutte le nazioni della Federazione russa e della Nato.

Il terrore è sempre quello di una guerra nucleare. Ma quali sono e cosa contengono gli arsenali nucleari nel mondo?

Repubblica ha pubblicato una stima di quelli che sono i numeri ufficiali di questi arsenali.

Quante sono le testate nucleari nel mondo

Al primo posto i russi che dispongono di 7.500 testate e hanno in programma la costruzione di altri 40 missili intercontinentali, di nuova generazione, capaci di colpire gli Usa in 30 minuti e l’Europa in pochi minuti.

Gli Stati Uniti hanno 7.200 testate. A seguire la Francia con 300, la Cina 250, la Gran Bretagna circa 200, Israele un centinaio. L’elenco non comprende le potenze nucleari minori che dispongono di una dotazione numerica limitata e con tecnologia meno avanzata.

Però, tra questi Paesi c’è la Corea del nord, l’altra grande minaccia messa in evidenza dal CFR. È governata dal sovrano folle, Jong Un. È un sanguinario con gravi squilibri mentali che è deciso a portare avanti un programma nucleare per attaccare Stati Uniti e Corea del Sud. Il test del suo missile balistico a testata nucleare, nonostante abbia destato preoccupazione nell’opinione pubblica mondiale dopo l’annuncio, si rivelò un flop e per il momento il suo sogno rimane nel cassetto.

Ma non è tipo da demordere.

Gli eventi che potrebbero causare gravi conseguenze ma con rischio modesto che si verifichino sono:

  • Un attacco informatico capace da infrangere i sistemi delle infrastrutture critiche degli Usa. Un precedente c’è stato e gli americani urlano ancora vendetta. Lo effettuò l’hacker scozzese McKinnon, circa dieci anni fa, violando ben 97 computer della difesa americana: Us Army, Us Navy, Us Air Force, insieme a quelli della Nasa e del Pentagono.
  • Un grande attacco terroristico negli Stati Uniti.

Eventi, invece, che hanno una probabilità molto alta di realizzarsi ma dalle moderate conseguenze sugli equilibri mondiali sono:

  • L’aumento della violenza in Afghanistan a causa della crescente rivolta talebana e del crollo del governo in carica.
  • L’aumento della violenza nello scontro della Turchia con i Curdi.
  • La guerra civile siriana con le potenze estere che gettano benzina sul fuoco.