La morte torna a correre sulle strade d'Europa, come a Nizza lo scorso 14 luglio. Non è stata ancora confermata la pista di un attentato di matrice jihadista dietro la tragedia di Berlino che ieri sera ha causato nove morti ed una cinquantina di feriti. In verità ci sarebbe stata una prima rivendicazione dell'Isis, la fonte proveniva direttamente da Mosul ed è stata riportata dalla stampa britannica e statunitense. Poi la parola d'ordine è diventata 'cautela sulle ipotesi', l'unica certezza è che il mezzo pesante, con a bordo due persone, si è abbattutto ad alta velocità sulla gente che affollava un mercatino di Natale.
Non c'è stato alcun tentativo di frenata, chiaro pertanto l'intento di provocare una strage.
Natale di sangue a Breitscheidplatz
Il tutto è avvenuto poco dopo le 20 sulla Breitscheidplatz, in una delle zone commerciali della parte occidentale di Berlino. Un tir di colore nero ha iniziato una folle corsa tra le persone che passeggiavano nell'affollatissimo mercatino di Natale, lasciandosi dietro nove vittime. I feriti sarebbero ben oltre cinquanta di cui 45 sarebbero stati ricoverati in ospedale, alcuni in gravissime condizioni: il bilancio, pertanto, è ancora provvisorio. Due, come detto, le persone a bordo. Uno è stato ritrovato cadavere all'interno della cabina, era il secondo passeggero e secondo le prime fonti sarebbe un cittadino polacco.
Ad ucciderlo sarebbero stati colpi di arma da fuoco. Il conducente del camion si sarebbe invece dato alla fuga per poi finire arrestato dalla polizia tedesca. Non ci sono notizie certe, al momento, circa la sua identità ma potrebbe trattarsi di un soggetto di nazionalità pakistana, secondo quanto riferito dal quotidiano Die Welt.
Altre fonti di stampa parlano di un cittadino afghano. Avrebbe comunque riferito agli investigatori di essere un rifugiato, arrivato in Germania lo scorso febbraio.
Ipotesi sequestro
Il tir è di proprietà di una società polacca con sede a Danzica. Il titolare della ditta di trasporti si chiama Ariel Zurawski ed è stato raggiunto dall'emittente polacca Tvn24.
Da qui l'ipotesi di un possibile dirottamento del mezzo: Zurawski ha confermato che il camion è partito dall'Italia per far rientro in Polonia ma doveva fare tappa nella capitale tedesca per consegnare il suo carico. Alla guida ci sarebbe stato il cugino del titolare ma quest'ultimo, appunto, ha escluso che il parente possa essere il responsabile di un folle gesto o, peggio, di un attentato. L'uomo in questione svolge il mestiere di camionista da 15 anni, Zurawski ha raccontato ai giornalisti di averlo sentito al telefono poco dopo le 12 di ieri. Il conducente aveva parlato anche con la moglie che, però, dopo le 16 non è più riuscita a raggiungerlo. Non è da escludere che il mezzo sia stato rubato e l'autista sequestrato durante il viaggio: potrebbe dunque trattarsi della persona trovata morta a bordo del tir.
La presunta rivendicazione
A diffondere la notizia di una possibile rivendicazione dell'Isis è stato The Sun. Il tabloid britannico ha citato a sua volta la fonte del Washington Times. In realtà, la fonte originaria sarebbe la coalizione di milizie irachene che combatte lo Stato Islamico a Mosul che avrebbe letto la rivendicazione su un canale online del Califfato. Le autorità tedesche ci vanno molto caute. "Non voglio usare la parola attentato, anche se molti indizi lo fanno pensare", ha detto il ministro dell'interno, Thomas De Maizière.