Il delitto di Garlasco torna in tribunale, l'omicidio di Chiara Poggi è sotto una nuova revisione, quella denominata processo-bis. Alberto Stasi è colpevole o innocente? Non lo si può ancora sapere, quello che emergerà dal nuovo filone processuale può sia portare delle sorprese, sia lasciare le cose come stanno. L'unica certezza in tutta questa storia è che le indagini sono state molto lacunose e ricche di errori che hanno condizionato la verità. Diversi elementi sono stati analizzati troppo tardi e altri invece completamente tralasciati, sarà difficile oggi rimettere in piedi un quadro chiaro della situazione.
Il DNA sotto le unghie di Chiara Poggi avrebbe detto molto se analizzato nove anni fa, mentre oggi, per quanto si possa provare a trovare lì la soluzione del caso, ci sono troppe discordanze tra difesa e accusa. Inoltre, il genetista a cui la procura ha affidato un nuovo esame, ha ribadito il concetto dell'inattendibilità del materiale biologico, gelando dunque le speranze degli avvocati di Alberto Stasi.
Delitto di Garlasco e le foto scomparse
Uno dei principali e clamorosi misteri del delitto di Garlasco, è la scomparsa dai faldoni di indagine di ben 41 foto. Dove sono finite? Nessuno lo sa, e tra queste vi erano immagini che oggi potevano essere rilevanti per il caso. Una di queste era quella che immortalava i graffi sugli avambracci di Alberto Stasi, da lui giustificati come un eccesso di affetto del proprio cane.
Dello stesso avviso fu il comandante della caserma dei carabinieri di Garlasco, che ignorò le deduzioni volte a ritenerli come il risultato del tentativo di Chiara Poggi di difendersi dal suo aggressore. Il carabiniere in questione è stato successivamente condannato per falsa testimonianza in merito allo stesso caso. Altro errore fu il mancato sequestro della bicicletta della famiglia di Alberto Stasi, che stando al carabiniere non corrispondeva alla descrizione di quella vista fuori dalla villetta della famiglia Poggi.
In realtà non solo potrebbe corrispondere, ma la famiglia Stasi ne aveva un'altra molto simile presso la propria casa al mare.
Le scarpe di Alberto Stasi
Il nodo chiave in merito al delitto di Garlasco è quello delle scarpe di Alberto Stasi, poste tra gli elementi che hanno evidenziato un'indagine molto lacunosa. Infatti vi era il forte sospetto che l'accusato si fosse cambiato le scarpe subito dopo l'omicidio di Chiara Poggi, però quando i carabinieri si sono recati a casa della famiglia Stasi non hanno sequestrato tutte le scarpe di Alberto, ma si limitarono a prendere solo quelle che lui decise di consegnare loro.
Le scarpe Lacoste color bronzo, al centro dei sospetti, furono sequestrate soltanto 19 ore l'omicidio di Chiara Poggi. In questi giorni scatta la revisione del processo, ma è come se ci fosse il sentore che ciò che non è stato fatto all'epoca, adesso pesi molto sul raggiungimento della verità.