L’Italia ancora una volta è sconvolta da un pauroso evento sismico. Tutto il paese segue commosso il dramma dei terremotati che soffrono una realtà raccapricciante, con l’incubo del presente e la paura del futuro.
Ben diversa dalla paura atavica di coloro che collegano fenomeni naturali alla collera divina. Sono spesso persone semplici, anziane o poco acculturate. Non certo come padre Cavalcoli, che durante la sua trasmissione su Radio Maria, il 30 ottobre, dichiarò che i terremoti sono un castigo di Dio per i peccati umani. E per “castigo” fu cacciato dalla radio.
Comunque, l’uomo, nonostante la modernità, non è ancora immune delle paure irrazionali. Lo sanno bene astrologi, chiromanti e preveggenti vari che, se hanno una buona clientela, vivono nel lusso. Le loro chiaroveggenze, come è ovvio, sono personalizzate e riferite a situazioni specifiche o eventi di un futuro prossimo.
Il giorno del giudizio
Per le grandi opere ci sono quelli che profetizzano per l’umanità sino alla fine dei tempi. Primo ad affrontare il tema fu il Signore in persona che, dettando ai profeti, scrisse la Bibbia fino al libro dell’Apocalisse con l’Armageddon, cioè la battaglia finale tra Satana e Dio, tra il bene e il male. Interpretazione non univoca su cui i teologi dibattono da sempre.
Ma all’umanità interessa poco perché, in ogni caso, sarà il giorno del giudizio.
Subito dopo, al posto d’onore, c’è Nostradamus. Sul tema dell’Apocalisse si concentra molto sull’Italia e su Roma in particolare. Ci piange, già dal XVI secolo, perché saremo distrutti da un Terremoto, da bombe e da un’eruzione che sconquasserà l’intera penisola.
L’opera sarà completata dallo scontro tra due grandi potenze che faranno “ardere il cielo a 45 gradi” e saltare tutto. Manca solo la data.
Meno famoso, ma non per questo meno “apocalittico”, il veggente Pedro Regis, brasiliano di origini contadine che pubblica, tre volte alla settimana, i messaggi di Nostra Signora di Anguera, in Brasile, sul suo sito ufficiale.
I messaggi cominciano sempre con l’invito alla preghiera ma alcuni finiscono proprio male. Le visioni sono iniziate nel 10 ottobre del 1987. Tra gli innumerevoli messaggi, alcuni del 2005 fanno rabbrividire. L’umanità sperimenterà grande sofferenza, la Terra sarà scossa da terribili terremoti e intere regioni abitate, finiranno in mare. In un altro, il terremoto solleverà la terra fino a farla sembrare come le onde del mare. E per finire, da non si capisce dove, arriverà una grande devastazione, spariranno intere regioni e tanti altri luoghi che ancora ammiriamo.
Padre Pio che non ti aspetti
Profezie anche dall’isola d’Ischia. La veggente Angela parla a nome della Madonna di Zaro e annuncia eventi sismici.
Notevole il messaggio del 26 dicembre 2014, preannunciava terribili terremoti per California e Italia. La California la passò liscia ma l’Italia no. La terra tremò in quasi tutta la parte orientale del Centrosud, insieme con la Sicilia e la Calabria.
Buon ultimo, Padre Pio. Una sorpresa per i tanti che conoscono il santo di Pietrelcina, per le sue virtù taumaturgiche, di ubiquità, di chiaroveggenza e tante altre. Queste 12 profezie che, pare, abbia lasciato alla sua morte, forse avrebbe fatto meglio a portarsele.
Infatti, potranno sperare nella salvezza solo coloro che credono nella parola di Dio e seguiranno delle rigorose istruzioni. Gli altri dovranno sopportare uragani di fuoco, fenomeni temporaleschi terrificanti e ininterrotti. Tre giorni di terremoti continui e, per concludere, una pioggia di fuoco incessante per dimostrare che “Dio è Signore della creazione”. Ma a quanto pare anche della “distruzione”.