L'ha invitata a casa sua per un ultimo appuntamento (come spesso succede in questi casi), per poi strangolarla ed uccidersi anche lui con una dose letale di psicofarmaci.

L'ennesimo femminicidio si è consumato giovedì 26 gennaio in un appartamento della periferia di Parma, in Via Gibertini. Solo pochi mesi fa, sempre nella città emiliana, un'altra donna, Elisa Pavarani, era morta per mano del suo ex fidanzato. Stavolta le vittime sono Arianna Rivara, 43 anni, e Paolo Cocconi, 50 anni. Entrambi avevano avuto una lunga relazione durata diversi anni, ed interrottasi lo scorso luglio.

La coppia condivideva anche l'ambiente di lavoro: erano dipendenti della Barilla, seppure in ruoli differenti.

Appassionata di arte e musica, Arianna abitava a Sissa, e da tutti viene descritta come una persona solare e piena di vita. Paolo Cocconi, invece, era un grande appassionato di palestra e motori: grande cultore del suo fisico, è stato descritto come "palestrato" ma, allo stesso tempo, anche come una persona pacifica. Tuttavia, in lui doveva esserci qualcosa che non andava, vista la quantità di farmaci antidepressivi trovati nel suo appartamento, forse a testimoniare uno stato depressivo in corso.

Femminicidio: come è morta Arianna

Gli inquirenti stanno ancora indagando sulla dinamica dell'omicidio-suicidio.

Sembrerebbe che giovedì sera Arianna sia andata nell'appartamento di Paolo, probabilmente per un ultimo incontro chiarificatore. Qualcosa, però, deve essere andato storto: probabilmente, un rifiuto da parte di Arianna ha fatto scattare la furia omicida di Paolo. In base ai segni rinvenuti sul cadavere della donna, l'ex fidanzato l'avrebbe strangolata.

Ad ogni modo, soltanto l'autopsia potrà fare chiarezza sulle cause del decesso.

Gli inquirenti, inoltre, hanno rinvenuto una scatolina contenente un prezioso anello di diamanti che Paolo avrebbe ritirato la mattina stessa. Probabilmente l'uomo voleva convincere Arianna a riallacciare la loro relazione e sperava che, donandole quel gioiello, l'ex fidanzata ci avrebbe ripensato.

Invece non è stato così, e la tranquillità della notte, in quel condominio della periferia parmigiana, è stata spezzata da un urlo lancinante - quello di Arianna - che è stato avvertito dalle vicine dell'appartamento di fronte. In poco tempo sono arrivate le forze dell'ordine e i vigili del fuoco che hanno fatto la macabra scoperta.

Fiaccolata per le due vittime di Parma

Oggi pomeriggio, 29 gennaio, alle ore 18, si terrà una fiaccolata in memoria delle due vittime di femminicidio, Elisa ed Arianna, che partirà dalla casa della prima per giungere nei pressi dell'appartamento in cui è stata uccisa la seconda.

Intanto è stato scoperto che Arianna, sul suo profilo Facebook, il 24 novembre scorso, nella giornata dedicata alle vittime del femminicidio, aveva pubblicato una sua foto con la scritta: "no alla violenza sulle donne". Dopo appena due mesi, proprio lei è rimasta vittima di un uomo che non riusciva a rassegnarsi alla parola "fine".