Il cinquantenne Paolo Cocconi e Arianna Rivara di 43 anni sono stati rinvenuti morti in una casa signorile di Parma in via Ghibertini al numero 6, nella prima periferia della cittadina, in una zona conosciuta come San Lazzaro.
Entrambi erano dipendenti di una grande multinazionale emiliana ed erano ex compagni, infatti la scorsa estate avevano interrotto la loro relazione.
La vicenda ha avuto luogo ieri notte verso le 23, l'allarme è stato dato da alcuni vicini di casa, in particolare dalla dirimpettaia del Cocconi, anche lei al terzo piano della palazzina, allarmata dalle forti grida provenienti dall'appartamento.
Polizia e vigili del fuoco sono accorsi il prima possibile, hanno forzato la porta d'ingresso per poter avere accesso all'appartamento ed hanno trovato i due cadaveri distesi sul pavimento, oramai senza vita.
Nella casa non sono state rinvenute armi di alcun genere, le prime ipotesi parlano di un omicidio/suicidio, l'uomo ha strangolato la donna e poi si è imbottito di psicofarmaci che lo hanno portato alla morte.
Al mattino presto in via Gibertini sono giunte sia la madre che la sorella di Arianna Rivara. La notizia della tragedia si è presto diffusa tra conoscenti ed amici, suscitando incredulità e dolore, anche tra i colleghi della Barilla: sia Arianna Rivara sia Paolo Cocconi erano infatti dipendenti del gruppo.
Un tentativo di riappacificazione finito in femminicidio
Da quanto si è appreso, i due ex compagni stavano cercando di riallacciare i rapporti, infatti nella casa è stata trovata una scatolina contenente un anello.
Non è dato di sapere con certezza quali fossero le intenzioni dei due ex fidanzati ma sembra che avessero davvero intenzione di fare pace e di recuperare il loro rapporto interrotto.
Proprio per questo probabilmente si erano dati appuntamento nell'appartamento del Cocconi in via Ghibertini.
I due si erano frequentati per diverso tempo, spiegano i vicini di casa, e per un certo periodo avevano anche convissuto in quell'appartamento. Lui era separato da molto tempo dall'ex moglie, con cui aveva avuto una figlia oggi adulta.
Le forze dell'ordine stanno svolgendo le indagini del caso e nel frattempo l'appartamento è stato posto sotto sequestro.
Non si sa se l'uomo fosse un violento, quel che è certo è che Arianna Rivara, qualche mese fa, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne aveva postato sul suo profilo facebook appoggiando la campagna a favore di chi e vittima di violenza.
I femminicidi sembrano non avere mai fine e anche il 2017 è iniziato all'insegna di queste tragedie famigliari che vedono coinvolte le donne come vittime.