Sette anni di reclusione per la pesante accusa di violenza sessuale ai danni di minori. Secondo la Procura di Cagliari, Paolo Sorrentino, 64enne, stimato professore di musica, è colpevole di aver abusato di una sua alunna, all’epoca dei fatti 13enne, con la quale avrebbe avuto rapporti sessuali completi, come ha scritto il gup Roberto Cau dopo aver condannato l’uomo a sette anni di reclusione, con il giudizio abbreviato. Il pubblico ministero, Liliana Ledda, aveva chiesto una condanna a sei anni e otto mesi.

Il professore di musica – beneficiando dello sconto di un terzo in quanto ha scelto il rito alternativo – sarà interdetto in maniera perpetua dai pubblici uffici, dall’insegnamento a scuola, dalle tutele e dovrà passare un anno in libertà vigilata con l’obbligo tassativo di non avvicinarsi, nemmeno da lontano, ai luoghi frequentati abitualmente da minorenni.

Come scuole o parchi. Paolo Sorrentino – ha deciso il gup – dovrà versare anche una provvisionale alla sua ormai da tempo ex alunna (50 mila euro) e dovrà anche risarcire i genitori e un’altra giovanissima studentessa che l’aveva accusato – si legge nelle carte – di averle messo le mani addosso sicuramente in una occasione. Per loro il giudice ha stabilito una provvisionale di 30 mila euro.

Sesso con minori

Le accuse mosse dalla Procura erano pesanti: secondo gli inquirenti il professore avrebbe infatti avuto rapporti sessuali completi con una sua alunna – di una nota scuola di musica cagliaritana – che all’epoca dei fatti aveva solo 13 anni. C’erano stati scambi di sms piccanti. Incontri al di fuori dell’orario scolastico che poi finivano nell’abitazione dell’uomo.

Paolo Sorrentino –durante il processo – avrebbe candidamente ammesso tutto e avrebbe giustificato il fatto con poche parole: “Io la amavo e lei mi amava”.

Stiamo parlando – secondo l’accusa – di fatti accaduti nell’estate del 2014 quando sono iniziati a nascere i primi sospetti. La mamma della piccola infatti aveva notato un cambiamento nel modo di vivere della sua bambina.

Era sempre arrabbiata, taciturna, sola. Sembrava quasi volesse nascondere qualcosa. E cosi la mamma – indagando con calma e pazienza – è poi riuscita a scoprire la realtà che poi si è tramutata in una condanna a sette anni per violenza sessuale su minori.