Il Corpo dei vigili del fuoco in servizio nelle zone terremotate lavora incessantemente dall'agosto scorso. In seguito agli sciami sismici che hanno coinvolto vari paesi del Centro Italia, il primo pensiero degli italiani è stato rivolto alle vittime. E mentre la macchina dei soccorsi si metteva in moto, un altro invito era rivolto al conforto degli sfollati e alla ricostruzione. Tuttavia, il grande accumulo di macerie e le continue scosse hanno in qualche modo ritardato i lavori, e nel frattempo è arrivato l'inverno. E delle copiose nevicate. Quindi iniziano i gravi disagi.

E non solo per chi attende una “casetta” da dove poter ricominciare, ma anche per coloro che sono lontani da casa, come i vigili del fuoco.

Arrivati per aiutare le popolazioni e mettere in sicurezza le strutture. A denunciare la pesante situazione è il coordinatore provinciale, della Cgil-Vigili del Fuoco di Piacenza, Giovanni Molinaroli. Il quale espone una lunga serie di mancanze; dormono nelle tende sotterrate dalla neve, senza gli adeguati indumenti e con molti automezzi obsoleti, sprovvisti di pneumatici termici e senza catene da neve.

"Disorganizzazione totale"

Molinaroli punta il dito anche sulla logistica, la quale obbligherebbe i servitori pubblici a dover dare il cambio ai colleghi con scarsissimo preavviso a causa dei continui contrordini.

E alza i toni della scrittura quando enfatizza che i pompieri sono addirittura sprovvisti del vestiario adeguato alle rigide condizioni meteo, senza guanti adatti, né idonee calzature. -”Hanno in dotazione solo indumenti ignifughi che non riparano dal freddo”- assicura Giovanni Molinaroli.

"Qualcuno vuole fare bella figura"

Il coordinatore sindacale per la provincia di Piacenza, espone tutte le sue perplessità, incluso sul repentino modo di operare.

E descrivendo quindi, una certa incompetenza nella gestione della calamità. -”Ne va della storia e del prestigio del Corpo”- scrive Molinaroli, nella lunga denuncia destinata dal firmatario a chi si nasconderebbe dietro la forza di volontà dei “Pompieri” per fare bella figura e sventolare che lo Stato è presente.