Bashar al-Assad, intervistato dai media francesi, guarda con fiducia al summit che si terrà in Kazakistan il prossimo 23 gennaio. Ad Astana si svolgerà il vertice sulla questione siriana che vedrà al tavolo i rappresentanti di Russia, Turchia ed Iran insieme alle delegazioni di Damasco e dell'opposizione arabo-sunnita moderata. Nella circostanza si cercherà di trovare la via di un accordo, certamente non facile, tra le parti belligeranti. Se si raggiungesse un'intesa credibile per il 'cessate il fuoco' definitivo, la guerra in Siria proseguirebbe soltanto contro le milizie islamiste: sia quelle ex qaediste che hanno combattuto ad Aleppo e dintorni, sia le forze dello Stato Islamico che hanno a Raqqa la loro principale roccaforte.
Per questo motivo il leader di Damasco si dichiara "pronto a negoziare su tutto. Siamo aperti e non mettiamo limiti alla trattativa", ha sottolineato, dichiarandosi disponibile a discutere anche della sua presidenza nel corso del vertice di Astana. "La mia presidenza è legata alla nostra Costituzione - ha spiegato Bashar al-Assad - e, se vogliamo discuterne, ci vuole un nuovo testo da sottoporre a referendum". In parole povere, l'ultima parola sulla sua leadership spetterebbe al popolo siriano. "I negoziati potrebbero avere successo - ha aggiunto - ma molto dipenderà dalla delegazione dell'opposizione. Mi auguro che sia locale e non espressione degli interessi sauditi, francesi o britannici".
Riapertura delle relazioni diplomatiche con la Francia?
Sebbene Assad si mantenga in posizione critica nei confronti del governo francese che lo ha sempre osteggiato, sono parecchi gli opinionisti che vedono proprio nell'intervista concessa alla stampa transalpina una strategia a lungo termine da parte dell'Eliseo che mira a ripristinare i rapporti diplomatici con la Siria.
Lo conferma in qualche modo il deputato Jean Lassalle, candidato alla presidenza, che insieme ad una delegazione di parlamentari si è recato di recente a Damasco. "I media hanno criticato il nostro viaggio - ha detto Lassalle, intervistato da 'Sputnik France' - ma quelli che hanno incontrato Assad hanno cambiato un pò il loro atteggiamento.
Ritengo che la situazione generale in Francia cambierà - ha aggiunto - ma certamente bisognerà attendere le elezioni presidenziali, perché Francois Hollande (che non si ricandiderà per l'Eliseo, ndr) non muterà la sua linea".