Che l'immigrazione sia un business e che ci siano associazioni che speculino e guadagnino sui profughi, è ormai un dato di fatto. "Con gli immigrati si guadagna più che con la droga" è una delle frasi più famose dell'inchiesta di Mafia Capitale e gli intrecci tra cooperative, associazionismo e politica sono ben noti. Tuttavia, nell'episodio che stiamo per raccontare forse si è andati oltre, con l'utilizzo politico di quelli che ormai sembrano essere sempre più i nuovi schiavi di questa era.

Siamo all'infernetto, alla periferia di Roma, dove pochi giorni fa, una decina di immigrati sono stati accompagnati a rimuovere i manifesti di casapound nel quartiere.

Ad organizzare l'iniziativa è Retake, gruppo molto conosciuto ed attivo sul territorio, che compie azioni contro il degrado, riqualifica parchi e aree verdi e rivernicia muri, tutto grazie all'impegno di centinaia di volontari. Stavolta però qualcosa deve essere andato storto e l'iniziativa ha preso una piega diversa.

Mancanza di volontari? Un modo per dimostrare che l'immigrazione sia una risorsa? Non è dato sapersi, ma alla riqualificazione indetta da Retake all'Infernetto sono stati arruolati una decina di immigrati di uno dei centri d'accoglienza dell'Infernetto. Nulla di particolarmente rilevante, abbiamo già visto sui tg nazionali immigrati che spalano nella neve o nelle vesti di soccoritori di qualsiasi tipo, se non fosse però che la riqulificazione del quartiere nascondeva in realtà una vera e propria azione politica.

E fu così che i dieci immigrati, tutti maschi adulti e robusti (che non vengono da Paesi dove è in corso una guerra), immortalati in un selfie da uno degli organizzatori, hanno passeggiato per il quartiere a rimuovere esclusivamente i manifesti di CasaPound, molto attiva sul territorio. Con tanto di casacche e raschietti, i profughi (o presunti tali) hanno obbedito agli organizzatori, consapevoli o no.

CasaPound ha più volte protestato contro la presenza dei due centri d'accoglienza dell'Infernetto, organizzando manifestazioni e cortei e riuscendo per un periodo a far spostare gli immigrati da uno dei centri, entrambi ancora gestiti da cooperative legate proprio a Mafia Capitale. Tutto ciò non deve essere andato giù a qualcuno e la risposta è arrivata, in un municipio dove si andrà a votare molto probabilmente in autunno e dove forse anche gli immigrati faranno la loro parte.