Dopo un incidente stradale avvenuto nel 2014, dj Fabo era rimasto immobilizzato a letto e, come se non bastasse, aveva perso anche la vista. Ha provato qualsiasi tipo di cura, anche quelle sperimentali, ma alla fine ha deciso di farla finita, di smettere di soffrire. La compagna Valeria lo ha sempre sostenuto e, in questi anni, è stata la sua voce.
Il 40enne ha scelto di smettere di soffrire attraverso l'eutanasia e, per farlo, è stato costretto a morire in una clinica in Svizzera, poiché in Italia non viene ancora riconosciuto il diritto del paziente di scegliere come e in quale modo evitare di condurre una vita fatta di terribili sofferenze.
Dj Fabo, dopo anni di terapie senza esito, aveva chiesto alle istituzioni di intervenire per regolamentare l'eutanasia e permettere a ciascun individuo di essere libero di scegliere fino alla fine. Ha realizzato anche un videomessaggio con l'aiuto della fidanzata e del presidente dell'Associazione Luca Coscioni, per chiedere al Presidente della Repubblica di intervenire affinché venisse emanata una legge sull'eutanasia e sul testamento biologico. Le sue parole sono state: "Vorrei poter scegliere di morire senza soffrire".
È stato accompagnato in Svizzera da Marco Cappato, dell'Associazione Luca Coscioni, che ne ha annunciato il decesso: "Fabo è morto alle 11:40" del 27 febbraio 2017". Cappato, al suo rientro in Italia, andrà ad autodenunciarsi e, come già anticipato dalla segretaria dell'associazione, rischia 12 anni di carcere per "aiuto al suicidio".
Dj Fabo, nel suo ultimo messaggio, ha voluto proprio ringraziare il tesoriere della Luca Coscioni: "Volevo ringraziare una persona che mi ha sollevato da questo inferno di dolore...e la ringrazierò fino alla morte".
Roberto Saviano ha scritto su Facebook: "Per morire con dignità bisogna emigrare". Dunque, ormai non ci si allontana dall'Italia solo per cercare lavoro, ma anche per morire.
L'esempio è proprio quello di Dj Fabo, costretto a porre fine alle sue sofferenze lontano da casa, perché il suo appello non è stato accolto dallo Stato.
Scegliere di morire in una clinica all'estero è possibile solo se si può contare su una certa disponibilità economica, poiché il costo della procedura si aggira intorno ai 10mila euro.