All'ingresso della chiesa di Santa Maria del Sabato Santo a Vasto, uno striscione con una foto del ragazzo e la scritta "Il tuo sorriso resterà per sempre nei nostri cuori", poi palloncini bianchi e rossi a forma di cuore con sopra impresse con un pennarello nero le frasi composte dagli amici.

Centinaia di persone hanno partecipato oggi ai funerali di Italo D'Elisa, il 21 enne ucciso da Fabio Di Lello con tre colpi di pistola per vendicare Roberta Smargiassi, la moglie morta nel luglio scorso dopo essere stata travolta da un'auto guidata proprio dalla vittima dopo che era passata con il rosso a un incrocio.

Tanti gli amici, i parenti, e i conoscenti che hanno portato l'ultimo saluto a Italo. Nelle stesse ore l'omicida Fabio Di Lello interrogato dal gip in carcere si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Il funerale e le parole del parroco: "Basta odio sui social"

Il corteo funebre si è mosso dall'ospedale della città dove era stata allestita la camera ardente. La bara bianca di Italo D'Elisa è stata accolta all'arrivo sul sagrato della chiesa con una marcia sinfonica della banda di Chieti. Nel saluto introduttivo il parroco, don Antonio Totaro ha ammonito: "Si fermi questa ondata di odio! Basta con questa violenza. Non si può andare avanti con l'odio. Due vite completamente spezzate. Ha perso la città.

Noi abbiamo perso".

Il parroco che ha portato alla famiglia D'Elisa le condoglianze delle famiglie Di Lello e Smargiassi, ha poi detto: "Queste morti riportino nella nostra comunità un po' di serenità; basta con i social media, dobbiamo tornare a parlare tra di noi, senza conoscere abbiamo condannato".

Il riferimento del prete è al clima d'odio che ha avvelenato la città di Vasto e che avrebbe 'armato' la mano di Fabio istigandolo a vendicarsi.

Odio che non è venuto meno neanche a omicidio consumato: le fazioni si sono scatenate su Facebook dove, a tre giorni dal delitto ,sono stati aperti gruppi quali 'Italo D'Elisa - la giusta fine' o 'Italo D'Elisa uno di meno' al punto che la procura sta valutando se procedere ma non è facile: "Facebook ha i server all'estero e le rogatorie sono complesse", ha spegato il procuratore Giampiero Di Florio.

Omicidio per vendetta, nelle stesse ore interrogatorio in carcere

Una curiosa coincidenza: proprio mentre si svolgeva il funerale di Italo, Fabio Di Lello chiuso nel carcere di Torre Sinello è stato interrogato dal gip presso il tribunale di Vasto, Caterina Salusti, presente il sostituto procuratore della Repubblica, Gabriella De Lucia. Un faccia a faccia durato solo qualche minuto perché nell'interrogatorio di garanzia Di Lello, accusato di omicidio volontario con premeditazione, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

"Non era nelle condizioni e nella serenità necessarie per parlare, piange in continuazione, è pentito, è molto pentito", sostengono i suoi avvocati, Giovanni Cerella e Pierpaolo Andreoni che faranno richiesta di un nuovo interrogatorio quando le condizioni del loro assistito lo renderanno possibile.

Non è escluso che chiedano una perizia psicologica.

Mentre la Procura si è riservata più tempo per decidere in ordine alla convalida e all'adozione delle misure cautelari, l'Associazione nazionale magistrati, ha espresso solidarietà ai colleghi della procura di Vasto sostenendo che non ci sono stati ritardi giudiziari in merito al sinistro che ha provocato la morte di Roberta Smargiassi: la giustizia stava facendo il suo corso e a giorni D'Elisa sarebbe dovuto comparire davanti al gip.

Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, Di Lella ha raccontato al suo difensore di non aver premeditato l'omicidio ma di aver casualmente incontrato D'Elisa che gli ha fatto uno sguardo di sfida e solo di fronte alla 'provocazione' sarebbe andato in auto a prendere la pistola comprata a settembre. Ma l'avvocato Pompeo Del Re difensore di D'Elisa, sostiene che la premeditazione è dimostrata dal fatto che a dicembre il panettiere si era spogliato dei suoi beni intestandoli ai genitori.